La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) ha presentato al grande pubblico virtuale la ricerca e il portale web che raccoglie la documentazione disponibile relativa alla partecipazione di cittadini ebrei ad attività di resistenza antifascista e antinazista nel centro Italia tra il 1943 ed il 1945. Il Portale è simbolicamente stato messo online il 25 aprile del 2022.
L’Avvocato Giorgio Sacerdoti, Presidente del CDEC ha elogiato ha elogiato una «nuova fase, un nuovo modo di presentare ricerche anche a non addetti ai lavori, anche ai ragazzi». La nuova fase coincide anche «con il trasferimento del CDEC in una nuova sede a Milano presso il Memoriale della Shoah».
La ricerca riprende un vecchio progetto. Infatti, la fondazione è nata sulla ricerca per volontà dei partigiani ebrei d’Italia, si è poi dedicata per gran parte della sua storia alle ricerche sulla persecuzione degli ebrei in Italia. La ricerca è stata condotta dalla storica Liliana Picciotto, responsabile del settore ricerca storica della Fondazione CDEC, ed è stata possibile grazie al supporto del governo della Repubblica Federale di Germania a Roma, l’Ambasciata di Roma e la Bolton Hope.
“Resistenti ebrei in Italia” è stato possibile anche grazie al finanziamento del Fondo italo-tedesco per il Futuro con cui vengono realizzati progetti volti a promuovere la memoria comune tra i suddetti paesi. L’Ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling ha spiegato che «la maggior parte di questi progetti si dedica alle stragi nazifasciste, alla tragica vicenda di internati militari italiani, due argomenti di cui per tanto tempo si è parlato purtroppo poco. Laddove si è parlato degli ebrei, sono stati visti prevalentemente nel ruolo di vittime: vittime di discriminazioni, deportazioni, della Shoah. Ricordiamo che gli aguzzini nazifascisti non riuscirono a silenziarli tutti. Questo progetto apre ad un punto di vista molto importante e differente, fa luce su quegli ebrei che si unirono alla resistenza, che compirono atti eroici che rischiarono la vita per aiutare il prossimo. È commovente leggere queste storie di eroismo, sacrifici , solidarietà».
Sul database Resistenti ebrei d’Italia è possibile ricercare partigiani e leggere le storie spesso poche conosciute di uomini e donne che hanno si impegnarono nella resistenza armata e civile.
«È utile e necessario dire che una parte di ebrei sono riusciti a ribellarsi. Non era così facile ribellarsi allora» spiega Liliana Picciotto, «bisogna tener conto della situazione di terribile pericolo in cui erano le famiglie, quindi pensare che una persona potesse lasciare la famiglia per unirsi ad altri per poter fare qualcosa contro gli occupanti e contro il fascismo si capisce quanto fosse difficile. D’altra parte, anche la salvezza veniva dal frammentare le famiglie».
Noemi di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (ÚCEI) ha evidenziato l’importanza anche internazionale del progetto e il grande contribuito della ricerca all’ebraismo italiano. «Oggi che viviamo tempi di guerra capire cosa vuol dire mettere la propria persona, la propria vita, combattere per un credo così profondo come la democrazia, l’Italia, i valori in cui si credeva allora e spero si creda anche oggi, sia anche di esempio».
La ricerca contribuisce a gettare luce sulle storie di personaggi spesso eroici e rappresenta un passo per «inserire anche la memoria ebraica dentro la memoria della complessiva costruzione democrazia del paese» aspetto fondamentale secondo Mirco Carrattieri, membro del comitato scientifico insieme a Lutz Klinkhammer, Santo Peli e Michele Sarfatti.