Il Premio Malaparte 2022 è stato recentemente assegnato allo scrittore americano Daniel Mendelsohn, l’autore del romanzo “Gli scomparsi” edito nel 2007 da Neri Pozza. Il romanzo è diventato un vero best seller sia in patria che all’estero. Mendelsohn originario di New York, 62 anni, si trova proprio in questi giorni a Capri per ritirare il riconoscimento dedicato quest’anno alla memoria dello scrittore Raffaele La Capria, scomparso a giugno all’età di 99 anni.
Tra i relatori presenti all’evento, insieme ai membri della giuria, giornalisti e scrittori tra cui: Camilla Baresani, Pietrangelo Buttafuoco e Diego De Silva. La premiazione si tiene oggi. Oltre che scrittore, critico letterario e traduttore (ha curato più di un libro del poeta greco Kavafis) Mendelsohn ha esordito nella narrativa solo nel 2006, ottenendo subito il consenso dei lettori con il suo romanzo: “The Lost”, successivamente tradotto in Italia con il titolo “Gli scomparsi”. Si tratta di un libro autobiografico, nella quale l’autore si racconta e racconta di un viaggio in Europa orientale alla ricerca di sei familiari ebrei scomparsi durante la Seconda guerra: il fratello del nonno, sua moglie e le quattro figlie. Non solo la potenza del tema colpisce all’interno del libro ma anche la narrazione dei luoghi resi ancora più potenti dalla situazione politica attuale. Il luogo d’origine della famiglia sterminato dai nazisti è Bolechow, allora in Polonia e oggi in Ucraina. Un luogo che dall’inasprirsi del conflitto tra Russia e Ucraina è diventato incredibilmente attuale.
“Guardare la gente che si arrampica ai treni è l’incubo ricorrente della storia europea ed è personalmente ancora più sconcertante vedere ripetersi una tragedia che conosciamo fin troppo bene in un posto per me così familiare”. Ha detto l’autore nel corso di una recente intervista. Tra gli altri libri di Mendelsohn: “Un’Odissea: un padre, un figlio e un’epopea” pubblicato in Italia da Einaudi nel 2017 e Tre anelli” pubblicato nel 2021, sempre da Einaudi. Entrambi i romanzi seguono il filo rosso dell’esilio, un tema importante per l’autore ancor di più per la storia famigliare che lo lega all’ebraismo.