C’è una donna israeliana che guarda una finestra illuminata. È lontana molti chilometri da casa sua ed è sola, in una strada buia. È proprio da quella finestra che parte la narrazione. All’interno ci sono due bambine che giocano, sono le sue nipoti, ma Yoela non le ha mai conosciute. Sono le figlie del grande amore di Yoela: sua figlia Leah, fuggita di casa di casa molto tempo prima senza mandare più notizie alla madre. C’era un tempo però in cui madre e figlia costituivano una cosa sola, l’una era l’ombra dell’altra. Hila Blum con toni profondi e riflessivi ci racconta di come il troppo amore possa lacerare i rapporti, allontanandoci da chi amiamo. Attraverso il racconto del passato si apre con estrema sincerità una riflessione su quanto sottile sia il confine fra possesso e protezione. Sarà ancora possibile ricostruire quel rapporto ormai lacerato, tornare a conoscersi, ritrovarsi, ma soprattutto tornare a perdonare per amarsi di nuovo? Vincitrice del più importante premio letterario israeliano, e best seller nello stato d’Israele, “Come amare una figlia” (Einaudi) è un romanzo profondo e disarmante, che segna l’esordio letterario di una grandissima narratrice dell’animo umano.