“Aggiustare l’universo” di Raffaella Romagnolo, edito da Mondadori e arrivato finalista al Premio Strega 2024, è un romanzo storico che narra la tragica escalation di restrizioni e privazioni subite dagli ebrei durante il regime fascista in Italia, culminando nell’orrore della deportazione. La storia si sviluppa su due fronti paralleli: da un lato, la terribile esperienza di una bambina ebrea che riesce a scampare alla deportazione; dall’altro, la determinazione di una giovane italiana, prima partigiana e poi insegnante, che lotta contro le ingiustizie e cerca di restituire voce e dignità alla piccola allieva.
Il romanzo si distingue per la sua capacità di descrivere con precisione e sensibilità il crescendo di limitazioni e la perdita di diritti che gli ebrei italiani subirono. Romagnolo riesce a rendere palpabile la morsa dell’ingiustizia che soffocò gli ebrei, attraverso il susseguirsi di folli leggi che via via limitavano la possibilità di esercitare qualsivoglia attività lavorativa, episodi di discriminazione, umiliazione e, infine, deportazione verso l’inferno dei campi di concentramento. Ogni pagina è pervasa da un senso crescente di angoscia e impotenza, che riflette l’atmosfera storica dell’epoca.
Parallelamente, la narrazione offre uno spiraglio di speranza attraverso la figura della piccola Ester/Francesca, la cui determinazione e resilienza rappresentano un potente atto di resistenza contro la barbarie.
La vera protagonista morale del romanzo è però la giovane donna, che incarna la tenacia e la volontà di opporsi al male. Prima come partigiana, impegnata attivamente nella Resistenza contro il regime fascista, e poi come maestra, che cerca di curare le ferite invisibili della bambina scampata, aiutandola a ritrovare la propria voce ed identità. La sua evoluzione da sfollata a partigiana ad educatrice sottolinea l’importanza della memoria e dell’educazione come strumenti di resistenza e rinascita.
“Aggiustare l’universo” è quindi non solo una rappresentazione storica, ma anche una riflessione sul potere dell’educazione e della memoria. L’autrice ci invita a non dimenticare il passato, e a riconoscere il valore dell’umanità e della giustizia, nonostante le prove più dure. La sua scrittura è coinvolgente e toccante, capace di trasmettere sia il dolore della perdita che la speranza della rinascita. Un libro che commuove e ispira, ricordandoci l’importanza di lottare per mantenere la nostra identità.