Il 19 aprile del 1943 iniziò la rivolta del ghetto di
Varsavia, una rivolta che sarebbe durata poco meno di un mese concludendosi il
16 maggio e lasciando circa 7.000 ebrei senza vita.
Quando i nazisti invasero la Polonia, nel settembre
del 1939, più di 400.000 ebrei che vivevano a Varsavia furono confinati nel
ghetto, il più grande di tutta la Polonia. Nel novembre del 1940, il ghetto fu
completamente sigillato. Chiunque tentava di fuggire o di ribellarsi incorreva
in una morte certa. La mancanza di cibo e il sovraffollamento uccidevano
migliaia di persone ogni mese.
A metà del 1942, Heinrich Himmler ordinò che gli ebrei
venissero “reinsediati” nei campi di sterminio. Agli ebrei fu detto
che sarebbero stati trasferiti in campi di lavoro, ma giunse loro la voce che
la deportazione significava andare in contro alla morte. Nel settembre 1942,
più di 280.000 ebrei furono deportati a Treblinka o nei campi di lavoro
forzato, e molti furono uccisi durante il processo di deportazione.
Circa 60.000 ebrei furono lasciati nel ghetto e
formarono gruppi come la Jewish Combat Organization e la ZOB.
Questi gruppi miravano alla ribellione e al contrattacco contro i nazisti.
Sebbene in condizioni di vita terribili e con scarsità di risorse riuscirono
comunque a far contrabbandare armi nel ghetto, provenienti dai polacchi
antinazisti e dall’Unione militare ebraica.
A metà gennaio del 1943, i nazisti entrarono nel
ghetto per preparare un nuovo gruppo per la deportazione, ma subirono
un’imboscata da parte dello ZOB. I combattimenti riuscirono a durare alcuni
giorni, dopodiché le deportazioni vennero sospese per alcuni mesi.
Il 19 aprile, Himmler inviò le forze delle SS per
radere al suolo il ghetto. Le forze erano di gran lunga più numerose degli
ebrei ed erano dotate di carri armati e artiglieria pesante, ma gli ebrei
tennero comunque duro, portando avanti un combattimento che durò fino al 16
maggio; quando le SS ripresero definitivamente il controllo dei ghetti. Si
stima che circa 7.000 ebrei furono uccisi durante la rivolta e si ritiene che
abbiano portato con sé diverse centinaia di tedeschi. I restanti ebrei furono
mandati in campi di sterminio o di lavoro.