Il mondo ebraico italiano al momento della marcia su Roma (28 ottobre 1922) era piuttosto variegato, anche se la maggioranza degli ebrei italiani attivi in politica era formata prevalentemente da antifascisti (socialisti e liberali). Tuttavia, oltre duecento parteciparono all’iniziativa mussoliniana e in qualche misura il “/trend/ politico” seguito da questi non fu dissimile da quello degli altri cittadini italiani, che registrava un crescente consenso, più o meno forzato.
L’incontro “100 anni dalla marcia su Roma. Le scelte degli ebrei italiani”, organizzato e promosso dal Centro di Cultura Ebraica e dall’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, intende ricostruire alcuni aspetti del rapporto tra gli ebrei d’Italia e il fascismo, approfondendo il periodo che va dal 1919 al 1924, segnato dal delitto Matteotti.
Ne parleranno il giornalista Aldo Cazzullo, autore del recente libro “Mussolini il capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo” (ed. Mondadori), e lo storico Michele Sarfatti, specializzato in Storia contemporanea con particolare riguardo alle vicende degli ebrei nell’Italia fascista, già direttore della Fondazione CDEC, moderati dal giornalista Tommaso Giuntella.
Il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Rav Riccardo Di Segni, farà un’introduzione analizzando il fenomeno dal punto di vista interno al mondo ebraico romano e non solo.
100 anni dalla marcia su Roma. Le scelte degli ebrei italiani
Venerdì 28 ottobre ore 11.30, Sala Tenerani – Palazzo Braschi