Anche dal mondo dello spettacolo e dello sport arrivano reazioni all’invasione della Russia. L’emittente nazionale ucraina ha chiesto ufficialmente l’esclusione della cantante russa dall’Eurovision Song Contest, in quanto la Russia “sta violando il diritto internazionale”.
Secondo quanto riporta Ynet, Mykola Chernotytskyi, direttore dell’emittente televisiva statale ucraina, Suspilne UA:PBC, ha accusato la Russian Broadcasting Union di essere manovrata dal governo, sostenendo che “contraddice l’idea di base del servizio di emittenza pubblica e offre un aperto sostegno alle azioni illegali del Cremlino, che minacciano la pace europea e internazionale”. Anche Alina Pash, la cantante ucraina, ha annunciato il ritiro dalla competizione canora continentale per protestare contro l’invasione.
Tuttavia l’European Broadcasting Union ha affermato che l’Eurovision includerà rappresentanti ucraini e russi e che la gara canora “è un evento culturale apolitico che unisce i Paesi e celebra la diversità con la musica”.
Per quel che riguarda lo sport, il Comitato Esecutivo dell’Unione delle Federazioni calcistiche europee (UEFA) ha deciso che la finale di Champions League non si disputerà più a San Pietroburgo, in Russia, ma allo Stade de France, a Parigi, il prossimo 28 maggio.
“La UEFA condivide la significativa preoccupazione della comunità internazionale per lo sviluppo della situazione della sicurezza in Europa e condanna fermamente l’invasione militare russa in corso in Ucraina – ha detto in una nota l’organo di governo del calcio europeo – Rimaniamo risoluti nella nostra solidarietà con la comunità calcistica in Ucraina e siamo pronti a tendere la nostra mano al popolo ucraino”.