George Shefi, sopravvissuto alla Shoah, oggi 93enne, è stato insignito del più alto riconoscimento istituzionale della Repubblica Federale di Germania. L’onorificenza dell’Ordine al Merito, conferita dal presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, è stata consegnata a Shefi per mano dell’ambasciatore tedesco in Israele, Steffen Seibert. Lo riporta il sito del Jns.
L’evento rientra nelle celebrazioni in vista della Giornata della Memoria, il 27 gennaio, che quest’anno segna l’80esimo Anniversario della Liberazione dei campi nazisti.
All’età di 7 anni, George Shefi fu portato via da Berlino grazie all’operazione ‘Kindertransport, che, nei nove mesi che precedettero la guerra, permise di mettere in salvo dai nazisti centinaia di bambini ebrei tedeschi, cechi e austriaci, trasferendoli nel Regno Unito. Il bambino vide sua madre per l’ultima volta alla stazione ferroviaria di Berlino mentre fuggiva con altri giovani in cerca di sicurezza, subito dopo la Kristallnacht (“Notte dei cristalli”) del 9-10 novembre 1938. Sua madre fu deportata e assassinata ad Auschwitz-Birkenau nel 1943. Shefi visse per anni nel Regno Unito, poi in Canada e negli Stati Uniti, prima di emigrare in Israele nel 1949, dove si arruolò nell’esercito israeliano, si sposò e formò una famiglia. Ha scritto anche un libro sulla sua vita “A Way of Fate : A true story from the Kindertransport”, pubblicato nel 2016.
“I sopravvissuti alla Shoah devono raccontare la loro storia perché siamo l’ultima generazione che può testimoniare in prima persona. – ha detto Shefi – Nella mia vita, l’ho fatto con migliaia di studenti tedeschi ai quali ho detto che non sono da biasimare per quello che ci è successo, ma sono responsabili del fatto che non accada mai più”.
Il novantenne parteciperà all’annuale “Marcia dei Vivi”, un programma educativo che raccoglie migliaia di partecipanti da tutto il mondo diretti in Polonia. Quest’anno l’evento commemorativo si terrà il 24 aprile.
“George è responsabile della formazione di nuovi giovani testimoni della sua storia, che si assumono la responsabilità della memoria della Shoah e della necessità di combattere l’antisemitismo. – ha affermato Revital Yakin Krakovsky, vice Ceo dell’International March of the Living. – Siamo onorati che quest’anno parteciperà alla Marcia dei Vivi ad Auschwitz-Birkenau. Sarà un’emozionante e significativa chiusura di un cerchio”.