Alla consueta posa delle Pietre d’Inciampo, che ha coinvolto il Comune di Roma anche quest’anno, si è affiancata l’inaugurazione di una targa significativa e particolare, “lontana” dalle abitazioni un tempo residenza dei deportati assassinati nei campi di sterminio.
La targa, affissa presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ricorda Leone Anticoli, dipendente dell’INGV dispensato dal servizio a causa delle Leggi Razziali, sua figlia Fiorella Anticoli e sua madre Fiorina Spizzichino, entrambe arrestate la mattina del 16 Ottobre, deportate nel campo di sterminio di Auschwitz, dove vennero assassinate il 23 Ottobre del 1943.
L’apposizione della targa è stata preceduta dalla posa delle Pietre d’Inciampo proprio per Fiorella Anticoli, – la cui Pietra verrà installata nel mese di febbraio -, e Fiorina Spizzichino, presso l’abitazione in Via Carletti 8.
Subito dopo si è svolto il Convegno “Pagina Della Memoria: in ricordo di Fiorella e Leone Anticoli. Shoah e Leggi Razziali all’ING e al CNR”, presso la Sala Conferenza della sede centrale dell’INGV.
Il Convegno, organizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dall’associazione Arte in Memoria, è stato aperto e moderato dal coordinatore del progetto “Pagina Della Memoria” Aldo Winkler, paleomagnetista presso l’INGV e da Alessia Glielmi, Responsabili della Gestione Documentale degli Archivi del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR). In apertura si sono seguiti gli interventi del presidente dell’INGV Carlo Doglioni e della vicepresidente del Senato delle Repubblica, Anna Rossomando.
Il presidente della Comunità Ebraica di Roma (CER) Victor Fadlun ha ricordato come “La storia di Leone Anticoli è quella di un italiano ebreo. Un servitore di questo Stato, il quale da un giorno all’altro si ritrovò fuori dall’Istituzione che aveva servito. Così come a lui, capitò a maestri di scuola, professori, magistrati, militari a tutto un intero. La storia di una Shoah italiana che non ha avuto pietà per i bambini. […] Leone Anticoli fu privato dalla barbarie delle Leggi Razziali del suo lavoro e della sua dignità. Del diritto stesso ad esistere come individuo libero”.
Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma, ha aperto il suo discorso domandandosi come si potessero conciliare il ricordo della Shoah con un istituto che si occupa di geofisica e vulcani. In primo luogo, ricorda il Rav, che sono molteplici gli istituti pubblici che hanno avviato iniziative per ricordare i loro dipendenti, vittime delle persecuzioni nazifasciste a testimonianza del radicamento degli ebrei romani nel territorio. In secondo luogo, facendo riferimento a delle parole di Rav Sachs che descriveva l’antisemitismo come virus che muta in continuazione capace di radicarsi all’interno dei discorsi più sensibili per la popolazione. “Quando la religione era la guida delle coscienze, l’antisemitismo si esprimeva in termini religiosi. Con il progresso l’antisemitismo si è espresso in termini “pseudoscientifici” con il tema della razza. Da un punto di vista scienza, biologia c’è un rapporto diretto di responsabilità”.
Noemi Di Segni, presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), si concentrata sulla sfida che oggi affronta il Giorno della Memoria; una sfida che “non è più quella del passato di superare forme di indifferenza istituzionale e un sintomatico negazionismo. La sfida è quella di affrontare e avere come interlocutori faticosissimi istituzioni nazionali e locali che in modo esplicito e fortemente volitivo desiderano cambiare e rivedere la narrativa della memoria banalizzando e ribaltando ogni forma di realtà. Qui, invece, è assiomatica la coerenza e l’attenzione al valore della memoria con la Shoah e la sua unicità […] in piena coerenza con la missione scientifica che questo ente ricopre”.
Ha concluso gli interventi la presidente dell’associazione Arte In Memoria Adachiara Zevi. Sono 487 le Pietre d’Inciampo apposte sul suolo romano. La tragica storia della famiglia Anticoli, ricordata con la posa di quattro pietre in memoria di Giacomo (fratello di Leone), Gemma, Fiorella e Luciano Anticoli davanti alla sede del CNR, ha visto nella mattina del 14 gennaio scorso l’aggiunta di un nuovo tassello, quello del ricordo di Fiorella Anticoli e Fiorina Spizzichino. “Le storie di Giacomo e Leone Anticoli – ha detto Zevi – si sono intersecate nel dramma di due enti di ricerca colpiti dall’ignominia delle Leggi Razziali che li espulse fino alla tragedia della razzia nazista che ha per sempre distrutto i destini anche di coloro che, come Leone e la moglie Letizia, sfuggirono alla deportazione”.
Le pietre per Fiorella e Fiorina sono state commissionate non dalle famiglie ma dagli enti, rendendo unica la storia delle loro pietre. Il loro ricordo non è più ancorato ad una trasmissione privata ma si apre al pubblico, alla trasmissione comune, visibile e permanente. Le pietre “consentono non solo di ridare dignità di persone a chi non ha lasciato traccia ma anche di ricordare a quanti oggi abitano dove loro hanno abitato e a quanti lì passano, cosa è accaduto e di interrogarsi su cosa avrebbero fatto in quel frangente. – ha aggiunto Zevi – Aiutato, nascosto, girato con indifferenza la testa dall’altra parte? Una piccolissima pietra ha così la grandissima potenzialità e responsabilità di trasformare un luogo qualsiasi della città, un semplice marciapiede, un luogo di memoria”.
Sono intervenuti, inoltre, Titti Di Salvo, presidente del IX Municipio, Maria Paola Gargiulo, responsabile della Segreteria della Senatrice Liliana Segre e il Generale Stefano Mannino, presidente del Centro Alti Studi della Difesa.
La giornata è poi proseguita con la presentazione delle relazioni scientifiche di Aldo Winkler, di Alessia Glielmi, e infine, da remoto, è intervenuta Liliana Picciotto, direttrice dell’Archivio Storico del Centro di Documentazione Ebraica Contemporaneo (CDEC). Il convegno si è concluso con un ricordo del collega di Leone Anticoli, Alfonso Malachini.
L’evento è inserito nell’ambito del progetto Pagina di Memoria, impatto delle Leggi Razziali su Scienza e Cultura, di cui INGV è promotore, in accordo con Accademia Nazionale dei Lincei, CNR, Istituto per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, UCEI, CER, il patrocinio del Museo Ebraico di Bologna, Associazione degli Studiosi Italiani in Israele, Biblioteca Universitaria di Bologna, Uninettuno e Progetto Memoria.