Il Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato lunedì di essere attivamente impegnato per garantire il rilascio degli ostaggi ancora detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. “Stiamo cercando di aiutare con grande impegno per riportare a casa gli ostaggi”, ha detto Trump durante una conferenza stampa al suo resort Mar-a-Lago a Palm Beach, Florida.
Trump ha confermato inoltre di aver avuto una “chiamata di aggiornamento” con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il fine settimana, senza però entrare nei dettagli. “Abbiamo avuto una conversazione molto positiva, abbiamo discusso di ciò che accadrà e sarò pienamente disponibile dal 20 gennaio. Vedremo” ha dichiarato. Il Presidente eletto ha aggiunto che, se gli ostaggi non saranno rilasciati entro il giorno del suo insediamento, “scoppierà l’inferno”.
Secondo fonti israeliane e arabe citate dal Times of Israel, i negoziati mediati dal Qatar e dall’Egitto avrebbero registrato significativi progressi negli ultimi giorni, anche se restano ostacoli da superare. L’obiettivo è garantire il rilascio iniziale degli ostaggi più vulnerabili, tra cui donne, anziani e malati, in cambio di un cessate il fuoco di sei settimane.
Netanyahu, in un comunicato ufficiale, ha ribadito il suo impegno a “massimizzare il numero di ostaggi vivi che verranno liberati in qualsiasi possibile quadro di accordo”. Il premier israeliano lunedì ha incontrato Adam Boehler, inviato speciale per gli affari legati agli ostaggi nominato da Trump, insieme ad alti funzionari israeliani. Il Ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che Israele è “più vicino a un accordo per il rilascio degli ostaggi rispetto all’ultima volta”. Durante una riunione della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset, Katz ha sottolineato che Hamas ha mostrato una nuova flessibilità. “È una questione morale e la missione più importante che abbiamo davanti,” ha affermato.
Il Segretario di Stato Antony Blinken ha chiesto alla Turchia di esercitare pressioni su Hamas per accettare un accordo. Il portavoce Matthew Miller ha sottolineato che le discussioni sono vicine a una conclusione, ma ha avvertito che negoziati simili in passato sono falliti all’ultimo momento. Trump ha inoltre inviato i suoi inviati Steve Witkoff e Massad Boulos nella regione per incontri con i leader di Arabia Saudita e Qatar. Parallelamente, una delegazione israeliana è attualmente a Doha per proseguire i negoziati.
Il principale ostacolo resta la durata del cessate il fuoco. Israele insiste per avere il diritto di riprendere le operazioni militari dopo la prima fase dell’accordo, mentre Hamas richiede un ritiro definitivo delle forze israeliane. Secondo i negoziatori, l’accordo potrebbe essere concluso entro Chanukkah, ma l’attuazione richiederebbe un periodo più lungo. Le famiglie degli ostaggi hanno espresso speranza e preoccupazione durante una manifestazione presso il parlamento israeliano. Hadassah Lazar, sorella di Shlomo Mansour, prigioniero a Gaza, ha dichiarato: “Spero e credo che ci sarà un miracolo di Chanukkah. Esigiamo che tutti gli ostaggi tornino insieme in un unico accordo, senza lasciare nessuno indietro”.