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    ISRAELE

    Gerusalemme, scoperta la più antica iscrizione cinese sul Monte Sion

    “Per sempre custodiremo l’eterna primavera”. È quanto riportato sulla base di un frammento di una ciotola in porcellana cinese, risalente a 500 anni fa e rinvenuta durante uno scavo sul Monte Sion, a Gerusalemme. Si tratta della più antica iscrizione in lingua cinese conosciuta in Israele, nonché la prima prova archeologica del legame storico tra la Terra d’Israele e la Cina.
    Il reperto è stato scoperto nell’ambito di un progetto, guidato dal Prof. Dieter Vieweger e coordinato dall’Autorità Israeliana per le Antichità (IAA) e dall’Istituto Protestante Tedesco di Archeologia (GPIA).
    In Israele erano già stati rinvenuti antichi oggetti in porcellana cinese, ma questo è il primo a recare un’iscrizione. La maggior parte dei manufatti scoperti risalgono al periodo bizantino o, anche prima, al periodo del Secondo Tempio, ben oltre 1.500 anni fa. Tuttavia, secondo il ricercatore dell’Università ebraica di Gerusalemme, Jingchao Chen, questo frammento di vaso con l’iscrizione, da lui stesso decifrata, è più recente: è datato tra il 1520 e il 1570 e risale al periodo della dinastia Ming.
    Alcuni documenti dimostrano, infatti, le strette relazioni commerciali fra l’Impero cinese e l’Impero ottomano, che governava in Terra d’Israele nel XVI secolo. Ciò spiega come il vaso cinese sia giunto a Gerusalemme. Tra il XV e il XVII secolo, secondo quanto riportato dagli annali della dinastia Ming, venti delegazioni ottomane visitarono la corte imperiale di Pechino. I rapporti commerciali tra questi due imperi sono descritti anche nei libri di viaggio dei mercanti di quel periodo. Per l’appunto, gli scritti dello studioso cinese Ma Li del 1541 raccontano la presenza di colonie di mercanti cinesi a Beirut e a Tripoli e citano anche altre importanti città come Gerusalemme, Il Cairo e Aleppo.
    “Nella ricerca archeologica sono note testimonianze di relazioni di commercio, per esempio, di varie spezie, tra i mercanti della Terra d’Israele e l’Estremo Oriente già in epoche precedenti. – ha affermato il direttore dell’IAA, Eli Escusido, – Ma è affascinante incontrare prove di queste relazioni anche sotto forma di una vera e propria iscrizione, scritta in lingua cinese, e in un luogo inaspettato, sul Monte Sion a Gerusalemme”.

     

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