“Siete guerrieri coraggiosi” ha detto la leggenda della boxe Floyd Mayweather, in occasione della visita ai giovani soldati feriti nel centro di riabilitazione di Belev Echad a Kiryat Ono, in Israele. Questo è il quarto viaggio per il grande campione americano nello Stato ebraico dall’inizio della guerra. Pugile imbattuto sul ring, nel corso della sua carriera ha vinto 15 titoli mondiali in cinque diverse categorie di peso. Oltre ai successi sportivi, è diventato una figura di spicco per i suoi sforzi filantropici. Fra le sue tante iniziative a sostegno d’Israele, anche una recente donazione di 100.000 dollari all’associazione United Hatzalah per l’acquisto di 100 giubbotti antiproiettile per la protezione dei medici volontari israeliani in prima linea.
“Sono felice di essere qui. – rivolgendosi ai ragazzi del centro – Vedo così tanti volti luminosi e tante belle persone. Ammiro coloro che vanno su quel campo di battaglia. – ha continuato – Tutti possono fare il loro lavoro, proprio come tutti possono fare il mio. Dobbiamo essere giocatori di squadra. Voi ragazzi lo siete. Sono orgoglioso di tutti voi. Siate fieri e sappiate che ogni giorno è una benedizione. Siete veri eroi, guerrieri, vi sostengo al 100%. Avete il mio supporto. Tornerò”.
“Il sostegno e la compassione di Floyd hanno un significato immenso per questi soldati – ha detto il rabbino Shevy Vigler, cofondatore del centro – La sua visita solleva il loro spirito e ricorda che in tutto il mondo ci sono persone al loro fianco. La sua presenza qui porta speranza e un rinnovato senso di forza a coloro che hanno sacrificato così tanto per Israele”.
Durante la visita di solidarietà Mayweather ha incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu, condividendo sui social un messaggio di sostegno al leader e al popolo israeliano. “È stato un onore incontrarti oggi – ha scritto Mayweather su Instagram – La tua forza e il tuo coraggio sono ineguagliabili e il tuo impegno nel proteggere il popolo ebraico e i cittadini di Israele è vera fonte di ispirazione. Continua a usare la tua voce e non tirarti mai indietro. È stato profondamente emozionante essere in Israele questa settimana. Visitare i soldati feriti, incontrare le famiglie degli eroi caduti ed entrare in contatto con il popolo israeliano è stata un’esperienza toccante”.