Sarà in esposizione al Center for Jewish History di New York l’esatta riproduzione dell’alloggio segreto di Anne Frank e della famiglia durante l’occupazione nazista. La struttura, al momento in costruzione nei Paesi Bassi, sarà trasferita negli Stati Uniti per la mostra “Anne Frank The Exhibition”, che ti terrà il prossimo 27 gennaio, Giorno della Memoria, e in occasione dell’80esimo Anniversario della Liberazione di Auschwitz.
“Per la prima volta nella storia sarà presentata la Casa di Anne Frank attraverso un’esperienza che definirei pionieristica. – ha detto il direttore esecutivo della Casa, Ronald Leopold, all’Associated Press – Il pubblico si immergerà in una riproduzione meticolosa e a grandezza naturale dell’alloggio segreto. – Quelle stesse stanze in cui Anne Frank, i genitori, la sorella e altri quattro ebrei hanno trascorso più di due anni nascosti per sfuggire alla cattura dei nazisti”.
Nel luglio del 1942, Anne Frank, che allora aveva tredici anni, i genitori Otto ed Edith e la sorella sedicenne Margot si nascosero in un alloggio all’ultimo piano sul retro dell’azienda Opekta Pectacon. Pochi giorni dopo si unirono a loro i van Pels: Hermann, Auguste e il loro figlio quindicenne, Peter. Successivamente si trasferì nel nascondiglio anche il dottor Fritz Pfeffer. Tutti rimasero all’interno finché non furono scoperti dai nazisti nel 1944 e condotti al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Anna e sua sorella Margot furono poi trasferite al campo di Bergen-Belsen, dove entrambe morirono di tifo nel febbraio del 1945. Anne aveva 15 anni. L’unico a sopravvivere alla Shoah sarà il padre Otto che nel 1947 decide di pubblicare il diario della figlia.
“Ciò che cerchiamo di ottenere con questa mostra – ha affermato Leopold – è che le persone imparino a conoscere Anne non solo come vittima, ma anche attraverso la lente multiforme della vita, come adolescente, scrittrice e simbolo di resilienza e forza. – ha aggiunto – Con sempre meno sopravvissuti nelle nostre comunità, con un antisemitismo così devastante e altre forme di odio in aumento negli Stati Uniti ma anche in tutto il mondo, sentiamo che la nostra responsabilità come Casa di Anne Frank non è mai stata così grande”. “E questa mostra è anche in parte una risposta a quella responsabilità di educare le persone a opporsi all’antisemitismo, a opporsi all’odio nei confronti delle minoranze”.
Il diario di Anne, troppo delicato e fragile per affrontare il viaggio, non sarà esposto. Tra i 125 manufatti ed elementi multimediali che arriveranno a New York ci sono foto, album e reperti come una delle stelle gialle che agli ebrei fu ordinato di indossare nei Paesi Bassi occupati e il cartello su cui è scritto ‘Proibito agli ebrei’, nonché l’Oscar come migliore attrice non protagonista vinto da Shelley Winters per il suo ruolo nel film del 1959 di George Stevens “Il diario di Anne Frank”.