Un esempio di responsabilità, amore e dedizione, un insegnamento per tutti. Allo stato attuale delle ricerche, Carolina Milani risulta essere l’unica non ebrea arrestata e deportata il 16 ottobre 1943 insieme agli altri 1021 ebrei. Avrebbe potuto salvarsi molto facilmente, ma non se l’è sentita di abbandonare la donna che assisteva, Enrichetta De Angeli, che era molto malata e fu arrestata nella sua abitazione in Corso d’Italia in quanto ebrea.
Lo staff dell’Associazione Progetto Memoria (https://www.progettomemoria.info/associazione/), che da anni lavora nella divulgazione della Shoah, soprattutto nelle scuole, ha effettuato una scoperta importante: è riuscita a rintracciare i parenti della Milani e questa operazione ha permesso uno scambio di informazioni rilevanti sia per gli storici, in quanto si sapeva molto poco su di lei, sia per gli stessi parenti i quali avevano poche notizie sulla sua morte.
Durante questo ottobre vi sono stati vari incontri ufficiali – sia a Palazzo Salviati, l’ex Collegio Militare dove furono detenuti gli arrestati il 16, prima di essere deportati il 18 ottobre 1943, sia alla Stazione Tiburtina da cui partì il treno per Auschwitz – per divulgare la notizia e incontrare i parenti, culminati nella consegna da parte della Comunità Ebraica di Roma di una targa alla nipote Giovanna Gasperoni: “La Comunità Ebraica di Roma ricorda Carolina Milani, esempio di coraggio e umanità. ‘Chi salva una vita, salva il mondo intero’ Talmud”.
Per conservarne il ricordo e l’esempio, ha sottolineato il Rabbino Capo della CER Riccardo Di Segni, sarebbe un gesto importante se un’associazione di rappresentanza e tutela delle badanti si intitolasse a Carolina Milani.
Sono intervenuti anche il Presidente della CER Victor Fadlun, l’Assessore alla Memoria della CER Daniele Regard, il Presidente dell’Associazione Progetto Memoria Lello dell’Ariccia, il Vicesindaco della città di nascita della Milani, Scarperia, il Pietro Modi, il past Assessore alla Cultura del Comune di Roma Miguel Gotor.
In questi giorni si svolge la festa di Sukkot che ricorda il periodo in cui gli ebrei furono nel deserto dopo la fuga dall’Egitto, prima di entrare nella Terra di Israele: l’evento ha avuto luogo proprio sotto la Sukkà, la capanna che rappresenta sia le tende in cui vissero gli ebrei nel deserto, sia le nubi divine che li proteggevano, luogo simbolo di ospitalità, pace, importante legame tra gli esseri umani, come fu quello tra Carolina ed Enrichetta.
Carolina Milani e la deportazione del 16 ottobre 1943
Lo staff dell’Associazione Progetto Memoria è riuscito a rintracciarne i parenti