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    ISRAELE

    Un bambino urta un antico vaso al museo di Haifa e la storia fa il giro del mondo

    Questa è la storia di un bimbo un po’ sbadato che ha fatto il giro del mondo, finendo anche su testate internazionali come il New York Times e il The Guardian e naturalmente anche sui giornali italiani. L’incidente, avvenuto in Israele, ha visto protagonista un bambino e una giara – risalente a 3.500 anni fa – che è stata accidentalmente rotta in mille pezzi durante una visita al Museo Hecht di Haifa. Il reperto archeologico risaliva all’età del bronzo, tra il 2200 e il 1500 a.C. Un manufatto estremamente raro, in quanto rimasto completamente intatto fino alla rottura, avvenuta per errore da parte del bimbo di quattro anni, che in visita con i genitori nel Museo, ha cercato di sbirciare all’interno del vaso per vedere cosa contenesse, come spiegato dal padre alla stampa. L’antica giara aveva abbellito per lungo tempo l’ingresso del Museo Hecht di Haifa, offrendo ai visitatori la possibilità di ammirare un’opera che si ritiene sia precedente ai re biblici Davide e Salomone. Il manufatto archeologico era esposto vicino all’ingresso del museo, senza nessun vetro di protezione, poiché secondo quanto dichiarato dal museo c’è un “fascino speciale” nel mostrare reperti archeologici “senza ostacoli” davanti.

    Dopo lo sfortunato evento, il Museo Hecht di Haifa ha condiviso con la stampa locale che quanto è accaduto non è nient’altro “un incidente” e che il bambino e la sua famiglia sono stati invitati a tornare per una visita guidata organizzata. “Giare simili sono state trovate spesso negli scavi archeologici, ma la maggior parte di queste erano rotte o incomplete”, ha detto Inbal Rivlin, direttore generale del museo, in dichiarazione rilasciata dal museo mercoledì. “Il vaso esposto al Museo Hecht, tuttavia, era intatto e le sue dimensioni lo hanno reso un reperto impressionante, da sempre posizionato all’ingresso del nostro museo”. Il Museo Hecht, parte dell’Università di Haifa, ha detto che la giara verrà presto restaurata da un team di professionisti e verrà successivamente esposta all’ingresso del museo, nella sua posizione originale.

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