Nove dipendenti dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, Unrwa, potrebbero essere stati coinvolti negli attacchi perpetrati contro Israele dal gruppo terroristico di Hamas il 7 ottobre. Queste le parole del vice portavoce delle Nazioni Unite Farhan Haq che ha affermato a Reuters: “Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone”.
L’indagine è stata avviata a gennaio dall’Ufficio dei servizi di supervisione interna, Oios, subito dopo che Israele aveva detto di aver trovato le prove che 12 dipendenti dell’Unrwa avevano preso parte al massacro compiuto da Hamas, in cui sono state uccise circa 1.200 persone e altre 250 portate a Gaza come ostaggi. In seguito alle rivelazioni, diversi Paesi tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Germania hanno sospeso i finanziamenti all’Unrwa, ripristinati il mese scorso. Da allora Israele ha affermato che il 10% dei dipendenti erano coinvolti in gruppi terroristici a Gaza. L’Unrwa impiega 32.000 persone in tutta la sua area di attività, di cui 13.000 a Gaza.
A marzo l’Unrwa aveva detto che alcuni dei suoi dipendenti erano stati sottoposti a pressioni affinché dichiarassero che l’agenzia aveva legami con Hamas mentre erano trattenuti per essere interrogati dalla polizia israeliana.
L’ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha duramente criticato l’esito dell’indagine interna, affermando “troppo poco, troppo tardi”. Secondo l’ambasciatore, infatti, l’indagine avrebbe “ignorato le migliaia di dipendenti dell’agenzia coinvolti nel terrorismo di Hamas. Israele ha fornito alle Nazioni Unite dettagli precisi su oltre 100 dipendenti dell’Unrwa che sono membri di Hamas”.