Il gestore di un ristorante nella stazione sciistica svizzera di Davos è stato condannato a una pena pecuniaria per discriminazione. L’esercente si era rifiutato di noleggiare attrezzature da sci agli ospiti ebrei. Lo riporta l’agenzia di stampa AFP.
L’ episodio antisemita risale all’11 febbraio scorso, quando un ebreo ortodosso di 21 anni insieme ai suoi fratelli aveva chiesto di noleggiare degli slittini che gli sono stati negati: “Non si affittano più slittini o altro materiale sportivo agli ebrei” – questo è apparso su un avviso scritto in ebraico e affisso all’ingresso del ristorante di montagna nella località sciistica di Pischa – A causa di diversi tristi incidenti, in particolare il furto di uno slittino, noi non affitteremo più attrezzature sportive agli ebrei. Grazie per la vostra comprensione”.
A scatenare le polemiche è stata poi la foto del cartello pubblicata sul quotidiano svizzero di lingua francese 20 Minutes e postata su X dal consigliere comunale di Zurigo, Jehuda Spielman. L’accaduto è stato poi denunciato della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI). In seguito alla tempesta mediatica in Svizzera, il direttore del ristorante si è scusato e ha fatto marcia indietro sulla decisione, secondo quanto riportato dall’AFP. L’entità della multa non è stata resa nota e, poiché l’uomo in questione non ha presentato ricorso, il caso non è arrivato in tribunale.
La Federazione svizzera ha presentato ricorso. “Siamo lieti che la Procura abbia agito con rapidità e coerenza”, ha dichiarato mercoledì all’AFP il suo segretario generale Jonathan Kreutner. L’anno scorso, la Federazione svizzera delle comunità israelite ha invitato il governo a monitorare l’antisemitismo e a emanare nuove leggi per limitare gli episodi d’odio.
L’appello fa seguito a un preoccupante rapporto che mostra come gli attacchi antisemiti siano aumentati in Svizzera.