Ieri la giunta comunale di Firenze ha approvato quattro delibere presentate dalla vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi, con cui vengono intestate vie e giardini cittadini a quattro personalità fiorentine che hanno dato lustro e prestigio sia alla città che alla nazione.
A due illustri giornalisti ebrei, Wanda Lattes e il marito Alberto Nirenstein, saranno intitolati i giardini a Borgo Allegri. Alla storica firma del Corriere della Sera e del Corriere Fiorentino, Wanda Lattes, e a suo marito, lo storico della Shoah Alberto Nirenstein e per anni collaboratore del giornale Shalom, viene dedicato quello che una delle loro tre figlie, Fiamma Nirenstein, anche lei importante firma del giornalismo, ricorda come «un luogo a cui mia madre e mio padre erano particolarmente affezionati per averci passato tanto tempo con grande amore: me li immagino ancora lì insieme a guardare i bambini che giocano e sono convinta che sarebbero entrambi felici per questo tributo da parte della loro città». “Il cuore di mio padre – ricorda la figlia Fiamma – per tutta la vita era stato diviso in parti uguali tra Firenze e Gerusalemme: mio padre venne a liberare Firenze dal nazifascismo con la Brigata Ebraica e qui si innamorò di una partigiana ebrea, mia madre; il loro amore nasce in un impeto di libertà e trovo che sia importantissimo ricordarlo». «Un giardino nel cuore di Firenze che racconti la loro storia — ha commentato l’altra figlia Susanna, anche lei giornalista — è un regalo meraviglioso che la città ci fa. Sia la mamma che il babbo hanno amato questa città a tal punto che la decisione della giunta che arriva adesso è uno sbocco naturale di questo amore, ma il fatto che sia naturale, nulla toglie della gratitudine di cui noi tre sorelle siamo piene».
Contestualmente la giunta fiorentina ha intitolato alla moglie del Presidente Pertini, Carla Voltolina, staffetta partigiana e psicologa, la passeggiata che unisce via di Novoli con via Baracca, alla filosofa Simone Weil il giardino di viale Macchiavelli, e a Silvano Sarti, il partigiano «Pillo», ex presidente dell’Anpi, un altro giardino sul lungarno. «Tre donne prestigiose saranno finalmente ricordate — ha commentato la vicesindaca Cristina Giachi che ha la delega alla toponomastica — Da quando abbiamo scoperto che le poche vie che portano nomi di donne sono dedicate solo a regine o sante, e non alle cittadine che nella vita quotidiana e nei secoli hanno fatto grande la città o l’Italia, dal momento del mio insediamento abbiamo deciso di rimediare e dare l’attenzione che è mancata alla storia femminile di Firenze e d’Italia».