Oggi su La Repubblica un’intervista al Presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun in merito all’inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale. «Dal 7 ottobre in poi non mi stupisco più di nulla – dice Fadlun -. In questi mesi abbiamo visto un ritorno e una recrudescenza dell’antisemitismo in tutte le forme, dagli antichi cliché razzisti alle nuove parole d’ordine».
Auspicando a provvedimenti incisivi ed esemplari da parte del partito di maggioranza FdI verso coloro che esprimono atteggiamenti nostalgici, di intolleranza, razzisti e antisemiti, Fadlun afferma: «Non dimentico che proprio dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dai ministri degli Interni, della Difesa, della Cultura e altri ci arrivano ogni giorno prove concrete di vicinanza. Sarebbe inaccettabile e anche paradossale che fossero tollerati all’interno di FdI odio e discriminazione antiebraica».
«Mi aspetto certamente una condanna chiara e totale, che peraltro mi pare già espressa da molti esponenti della maggioranza e dell’opposizione. E mi aspetto che gli antisemiti non abbiano ospitalità in alcun partito». Continua il presidente della Cer, sottolineando come in questi mesi gli ebrei siano «sottoposti a uno stillicidio di gesti antiebraici e manifestazioni di odio ogni giorno».
Dopo aver descritto il rischio di essere strumentalizzati nelle diatribe politiche, Fadlun ribadisce che «la Comunità ebraica di Roma non è iscritta a nessun partito se non a quello della lotta all’intolleranza e all’antisemitismo, di destra di sinistra o anche di centro». E ricordando quando Giorgia Meloni condannò le leggi razziali definendole “un’infamia”, Fadlun conclude: «Sarebbe importante che (Meloni ndr) avesse il coraggio di sottolineare questi concetti definendosi antifascista. Al tempo stesso, devo dire che ultimamente vedo anche tra gli ‘antifascisti’ un po’ troppi antisemiti. Le parole ingannano. Io guardo alla sostanza».