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    ROMA EBRAICA

    “Guardie e Rabbi”: tra sport e divertimento, la Tzedakà e l’impegno verso lo Stato d’Israele

    Una serata all’insegna del divertimento e della Mitzvà. Così il Morè e Chazan Jonathan Di Veroli definisce a Shalom “Guardie e Rabbi”, la sfida di calcio a 8 tenutasi al Trastevere Stadium proprio tra le Guardie Giurate e i Rabbanim della Comunità Ebraica di Roma.
    “C’è sempre stato sfottò tra noi, ovviamente in amicizia – racconta – Così abbiamo organizzato questa partita, unendo l’utile al dilettevole attraverso la Tzedakà”. Alle decine di spettatori, presenti e partecipativi nonostante il clima di pioggia, è stato infatti chiesto di versare un piccolo contributo all’ingresso così da rendere l’evento un modo per fare beneficenza.
    Presenti anche il Rabbino Capo di Roma Rav Riccardo Di Segni e il presidente della Comunità Victor Fadlun, che hanno assistito divertiti a una gara che, per il clima scherzoso ma anche di sana competizione, sarà certamente ricordata nei mesi a venire, soprattutto dalla squadra dei Rabbini, che ha portato a casa la vittoria.
    “Pubblico partecipe e risate sia fuori sia dentro al campo – continua il Morè Di Veroli – Ricordi particolari? Dei bambini hanno fatto uno striscione al nonno chiedendogli di resistere più di 10 minuti, ma anche la rissa che abbiamo simulato. Addirittura c’è chi ha segnato mostrando la maglia con scritto ‘6 unica’ in stile Totti. La partita era ‘sentita’, sapevamo che nei giorni seguenti i vincitori avrebbero fatto ancora più sfottò”.
    Come spesso accade negli appuntamenti comunitari degli ultimi mesi, un pensiero è andato anche agli ostaggi nelle mani di Hamas dal 7 ottobre, ricordati con un nastro giallo indossato dai giocatori.
    “Serviva per ricondurre le cose nel binario giusto. Al di là della spensieratezza, c’è sempre l’impegno verso lo Stato d’Israele”, conclude Rav Ariel Di Porto.

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