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    Il vicepresidente della comunità, Ruben Della Rocca: la scorta alla senatrice Segre dimostra che l’antisemitismo esiste

    “Il fatto che una senatrice sopravvissuta ad Auschwitz abbia bisogno della scorta indica che il Paese ha fallito e che l’antisemitismo c’e’. Dopo l’attentato nell’82 a Roma le comunita’ ebraiche hanno iniziato ad essere sorvegliate, esigenza che non e’ mai venuta meno. Il rabbino Toaff era scortato, il rabbino Di Segni e’ scortato, come scortati sono il capo rabbino di Milano e le presidenti di Roma, Dureghello, dell’Ucei, Di Segni”. È uno dei passaggi di una dichiarazione che il vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, Ruben Della Rocca, ha rilasciato oggi all’Ansa.

    Tutte le istituzioni ebraiche sono sotto tutela e sorvegliate, “persino i nostri bambini entrano nelle nostre scuole scortati ed è un impegno – sottolinea il vicepresidente Della Rocca – per il quale non finiremo mai di ringraziare le forze dell’ordine per quello che fanno. Ma e’ l’idea di essere sotto tutela che e’ aberrante. Significa che si teme che qualcuno possa far male anche ai nostri bambini, che le esigenze di tutela permangono. E non lo dico io, si evince dalle scelte di sicurezza. E se pure una senatrice, sopravvissuta, ha bisogno di un scorta significa che stiamo messi male… Auschwitz non e’ bastato? C’e’ bisogno di un profondo ripensamento culturale e valoriale in questo paese”, conclude.

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