“Io credo che sia stata una specie di parola d’ordine alla quale tutto il gruppo di destra ha deciso di adeguarsi, astenendosi. Personalmente tanti di loro magari non si sarebbero astenuti e sono venuti a manifestarmelo. Incredibile”. Così la senatrice a vita scampata alla ShoahLiliana Segre, in un’intervista rilasciata a ‘la Stampa’, commenta il voto sulla commissione contro l’odio, che ha visto il centrodestra astenersi. D’altra parte, aggiunge, “ognuno fa i conti con se stesso alla fine. È stato un po’ un controsenso e si è dimostrato che non c’è stata una libera scelta…”. “Forza Italia ormai è un piccolo partito ma io lo vedevo diverso dai suoi alleati e in questo senso la Carfagna ha ragione – aggiunge Segre – Infatti, tra loro, quando poi la mozione è passata, molti, ma davvero tanti, si sono alzati ad applaudire. Sa, per me è un mondo e un modo di fare incomprensibile e così in tarda età non riesco proprio a capire. Mi sembrava che una mozione contro l’odio dovesse essere condivisa da tutti”. Salvini ha detto che non voleva bavagli da stato di polizia. Ma la sua commissione ha in mente di imbavagliare qualcuno? “Prima di tutto la commissione è stata approvata ma ancora non c’è. E vi faranno parte tutti quelli che vogliono, di ogni partito. Si potrà discutere volta per volta di queste cose. Ieri l’ho spiegato: sono stata prestata in tarda età alla politica e ho fatto un discorso etico e morale contro l’odio”.
“Io non li capisco neanche certi distinguo. Cosa c’è da distinguere sull’odio? È stata una giornata strana, tutti questi dettagli, questo cavillare, questi capigruppo che venivano a spiegare perché non la votavano e che però mi erano solidali, io non li capivo”, aggiunge la senatrice a vita. “Si parla di una commissione contro l’odio – prosegue la Segre – Per me è sufficiente, cosa bisogna dire di più? Non vi basta quello che sta succedendo? È l’idea che parte da una che l’odio non solo l’ha visto nei fatti tragici da ragazzina, ma ancora adesso è bersagliata dall’odio. Non è che un’anziana come me deve dover star lì a sottilizzare”. Poi, interpellata sul ritorno dei fascismi, la senatrice a vita conclude: “Credo che l’unico modo per combattere questo ritorno di fascismo sia curare la democrazia, farne un bene personale. E non avere paura”. (Cro/AdnKronos)