Marcia annuale di Sant’Egidio sarà anche condanna attentato Halle Sabato prossimo nel cuore di Roma in memoria della Shoah Roma, 10 ott. (askanews) – Il terribile attentato di mercoledì in Germania, che ha provocato ancora una volta vittime innocenti, deve svegliare l’Europa di fronte alla minaccia di un antisemitismo, di stampo nazista, che si fa sempre più preoccupante e che si lega ad espressioni di razzismo contro ogni tipo di minoranza. Per questo la tradizionale marcia, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Comunità Ebraica romana in ricordo della deportazione del 16 ottobre 1943, sarà quest’anno una manifestazione di memoria e al tempo stesso di solidarietà. E’ l’appello che salirà dalla manifestazione di sabato prossimo nel cuore di Roma, alla quale parteciperanno cittadini romani di ogni età e credo religioso, tra cui studenti delle scuole romane e immigrati “nuovi italiani”. Sarà un’occasione anche per prendere le distanze da un linguaggio di odio e una propaganda che rendono più dura la convivenza civile e aprono le porte ad atti di violenza. La marcia silenziosa per le vie di Trastevere e del quartiere ebraico sarà accompagnata da alcuni cartelli con i nomi dei campi di concentramento nazisti e si concluderà presso il Tempio maggiore di Roma con gli interventi di alcune personalità.
Sabato 12 ottobre 2019, ore 19.15 l’appuntamento è a piazza Santa Maria in Trastevere per dirigersi verso Portico d’Ottavia seguendo, a ritroso, il percorso dei deportati del 16 ottobre 1943, che dal quartiere ebraico di Roma vennero condotti fino al Collegio militare a Trastevere, prima di essere imprigionati nei treni con destinazione Auschwitz-Birkenau. Alla fine della marcia, alla quale parteciperanno anche autorità civili e istituzionali, interverranno tra gli altri la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, il rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, e il presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, il vescovo Ambrogio Spreafico.