I dipendenti dell’Onu che hanno partecipato al massacro
La notizia è allo stesso tempo clamorosa e prevedibile: Israele ha fornito le prove del coinvolgimento di un certo numero di funzionari di un’agenzia dell’Onu (l’Unrwa, United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) nella programmazione e nell’esecuzione del massacro del 7 ottobre. Sono prove così consistenti da obbligare l’agenzia ad annunciare immediatamente di aver licenziato le persone in questione e da far sì che alcuni stati (finora gli Usa, il Canada, l’Australia, la Finlandia, la Gran Bretagna, l’Olanda e per fortuna anche l’Italia) abbiano sospeso i finanziamenti largamente concessi dalla comunità internazionale all’agenzia. Il quartier generale delle Nazioni Unite ha definito le accuse “orribili e molto gravi”, riferisce il New York Times. Questo è l’aspetto clamoroso: che dipendenti dell’Onu siano coinvolti in crimini di omicidio, stupro, rapimento di massa.
Che cos’è l’Unrwa
L’Onu ha due agenzie dei rifugiati: una si chiama Unhcr (United Nations High Commissioner for Refugees ) e si occupa dei rifugiati di tutto il mondo, ha circa 20 mila dipendenti e cerca di integrare le persona di cui ha cura nelle società in cui sono rifugiate, cioè di superare la loro condizione di rifugiati; l’altra è l’Unrwa, che si occupa solo ed esclusivamente dei palestinesi, ha 30 mila dipendenti, di cui 13.000 residenti a Gaza. Solo 300 sono funzionari internazionali, tutti gli altri sono arabi locali; il suo obiettivo dichiarato non è di integrare i suoi assistiti, non di superare la condizione di rifugiati ma al contrario di tenerli in una condizione di estraneità e di ostilità a Israele per conservarne “l’identità nazionale”. Per questa ragione la sua definizione di “rifugiati palestinesi”, a differenza di quella generale dell’Unhcr, non comprende solamente coloro che sono personalmente fuggiti dalla guerra, ma anche i loro discendenti senza limiti di generazioni, anche quelli che vivono da decenni in altri paesi, che ne hanno ottenuto la cittadinanza e vi si sono integrati economicamente e socialmente. Essa agisce in sostanza come un braccio dell’amministrazione palestinese, in particolare di Hamas, aderendo alla sua ideologia.
La contiguità con Hamas
I libri di testo adottati nelle sue scuole sono condensati di antisemitismo, spesso i saggi finali delle classi mettono in scena atti di terrorismo contro israeliani o sono costituiti da prove di addestramento militare. Alcuni rapiti del 7 ottobre hanno denunciato dopo la liberazione di essere stati tenuti prigionieri in case dei suoi dipendenti. Israele ha più volte pubblicato foto di armi trovate a Gaza in borse con il logo dell’Unrwa e dell’uso di sacchi marchiati dall’agenzia nella costruzione di tunnel d’attacco. Mine sotterranee e depositi di armi erano stati scoperti nelle scuole e negli ospedali dell’organizzazione, nelle elezioni sindacali dei dipendenti hanno sempre vinto liste legate a Hamas. Ma tali prove non avevano convinto finora i finanziatori della fondatezza dell’accusa di “sostegno al terrorismo”. Questa volta Israele ha presentato alle Nazioni Unite accuse basate sulle testimonianze dei terroristi catturati: dodici partecipanti al massacro del 7 ottobre, presi prigionieri durante le operazioni ha Gaza hanno ammesso di lavorare per l’UNRWA e avevano i documenti relativi. Era una complicità prevedibile per chiunque guardasse senza pregiudizi l’attività dell’Unrwa.
Le richieste israeliane
Israele ora chiede che la leadership dell’Unrwa venga licenziata, che l’organizzazione sia sostituita con un’”agenzia dedicata alla vera pace e allo sviluppo”, come ha detto sabato sera il ministro degli Esteri Israel Katz. Elogiando le decisioni di diversi paesi di smettere di finanziare l’Unrwa, ha aggiunto: “Chiedo che più nazioni aderiscano: i legami dell’UNRWA con Hamas, che forniscono rifugio ai terroristi e perpetuano il suo dominio, sono innegabili”.