Quest’anno ricorre l’anniversario degli 85 anni dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale, ma sono passati 85 anni anche dal famoso Kindertransport che portò centinaia di bambini tedeschi, cechi e austriaci nel Regno Unito, salvandoli così dalle persecuzioni dei nazisti. L’evento commemorativo si sarebbe dovuto svolgere a novembre in occasione dell’anniversario della Notte dei cristalli, ma è stato rinviato in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre e si è svolto mercoledì con la partecipazione di dieci sopravvissuti del Kindertransport.
La Notte dei cristalli avvenuta il 9 novembre 1938 fu considerata il culmine del crescente sentimento antiebraico nella Germania nazista. In quel momento, molti ebrei tedeschi compresero che la loro vita non era più al sicuro, così lanciarono l’operazione Kindertransport per salvare i bambini ebrei dalla Germania, dall’Austria e dai territori occupati. Grazie all’organizzazione della comunità ebraica in Gran Bretagna, dal dicembre 1938 fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, 10.000 bambini partirono in treno dalla Germania ai Paesi Bassi e da lì in Inghilterra. I bambini furono mandati in salvo da soli, senza i loro genitori, molti dei quali furono assassinati durante la Shoah. I loro genitori non avevano idea di cosa sarebbe successo loro, né sapevano se li avrebbero mai più rivisti o meno. Ma i bambini furono fortunati, perché la maggior parte furono accolti da brave persone – sia ebree che non ebree – e ricevettero una buona istruzione. Molti coltivarono il loro sogno sionista e arrivarono in Israele negli anni ’50.
A 85 anni di distanza, il Presidente israeliano Herzog ha deciso di ospitare la cerimonia per riunire coloro che furono salvati da questa operazione. Tra gli anziani presenti alla cerimonia molti risultano tuttora residenti del Kibbutz Zikim, sfollati però in seguito al massacro di Hamas. L’evento è stato organizzato dal Ministero degli Esteri e ospitato presso la residenza presidenziale. Degna di nota la presenza dell’ambasciatore tedesco Steffen Seibert.
Coloro che hanno preso parte all’evento commemorativo avevano un’età compresa tra gli 80 e i 100 anni. Tra loro c’era Ruth Shapiro, scappata due volte: la prima dalla Germania quando era bambina e più recentemente dalla sua casa nel Kibbutz Zikim. La donna ha condiviso durante la cerimonia di non aver avuto paura e di non conoscere il significato di questa parola, perché ormai abituata ad eventi così traumatici. Ruth ha sottolineato poi che il collegamento tra Shoah e Hamas è più che simbolico. “Sia i nazisti ieri che Hamas oggi hanno in mente lo stesso obiettivo” ha detto la donna.
Un’altra delle sopravvissute presenti con la sua famiglia è stata Mirjam Szpiro, che fu salvata anch’essa nel 1938. Nelle ultime settimane, è stata nuovamente evacuata, come Ruth, dalla sua casa, questa volta dal kibbutz al confine di Gaza, dopo che la comunità è stata duramente attaccata da Hamas il 7 ottobre. Mirjam ha detto durante l’evento: “Ci era stato detto che dovevamo evacuare e all’improvviso ho avuto un déjà vu. Ero lì, una donna di ottantotto anni fuori casa, e all’improvviso mi sono ricordata della bambina di tre anni che ero stata. Prima non ricordavo queste cose, non ricordavo quelle emozioni e quel senso di paura ma all’improvviso ero di nuovo lì” ha spiegato la donna. “Spero che potremo tornare presto nelle nostre abitazioni. La casa non è stata danneggiata e anche l’albero che avevo piantato nel cortile due settimane prima della guerra è sopravvissuto”. Dal 7 ottobre Mirjam è stata ospitata in un hotel con altri sfollati israeliani della sua comunità.
Nell’ambito del lavoro dell’organizzazione per educare e commemorare la Shoah, in ottobre, la Marcia Internazionale dei Vivi ha organizzato un viaggio con tre dei sopravvissuti all’operazione Kindertransport per ripercorrere le vicende di quegli anni. I sopravvissuti hanno viaggiato in treno dalla Germania ai Paesi Bassi e da lì in Gran Bretagna in nave. Una volta arrivati nel Regno Unito ad Harwich, si sono recati a Londra in treno, arrivando alla stazione di Liverpool dove sono stati accolti ad Hyde Park dal rabbino capo britannico Mirvis e dai bambini ebrei della Immanuel College School per una speciale cerimonia commemorativa.
Il viaggio – avvenuto all’indomani delle atrocità del 7 ottobre – è stato filmato per un documentario speciale che è stato proiettato durante l’evento presso la Residenza del Presidente. Il documentario è stato prodotto dalla Marcia Internazionale dei Vivi, con il sostegno della famiglia Moskowitz. I sopravvissuti che hanno preso parte al viaggio sono Walter Bingham (100), George Shefi (92) e Paul Alexander (88). “Le notizie e le orribili immagini provenienti da Israele ci hanno accompagnato durante tutto il viaggio. Non avremmo mai immaginato che nel corso della nostra vita ci saremmo nuovamente trovati davanti ad un pogrom così terribile contro gli ebrei, specialmente nella Terra d’Israele”, hanno detto i tre.
“È commovente vedere i sopravvissuti dopo 85 anni, ascoltare le storie personali di ognuno di loro ed è particolarmente emozionante anche a causa del periodo in cui ci troviamo. La Giornata internazionale della memoria della Shoah non significa solo ricordare il passato, ma riguarda anche la nostra responsabilità condivisa nei confronti del presente e del futuro. Questa giornata ha lo scopo di educare il mondo intero sui pericoli dell’odio e dell’antisemitismo. Abbiamo visto dove ciò può portare e il 7 ottobre abbiamo ricevuto un promemoria terribile e doloroso” ha detto il Presidente Herzog durante la cerimonia.