Il Prix Italia è il più antico premio radiotelevisivo internazionale, fondato dalla Rai nel 1948, e uno dei più prestigiosi, nel quale si premiano programmi di qualità della Radio, Tv e Web internazionali.
L’edizione di quest’anno, la 71ma, è “Celebrating cultural diversity in a global media world”. La manifestazione, che si terrà a Roma dal 23 al 28 settembre, sarà densa di eventi organizzati dalle Radio digitali Rai.
Nell’ambito del 71° Prix Italia, Rai Radio1 Sport ha deciso di seguire un universo ancora poco conosciuto ai più in Italia, quello dello eSports, ovvero le competizioni a livello professionistico nei videogiochi.
Martedì 24 settembre, presso il Circolo Sportivo della Rai a Tor di Quinto, a parlare di eSports sono intervenuti tre esperti del settore, gli avvocati Chiara Sambaldi e Andrea Strata, autori del libro “eSports, un universo dietro al videogioco” e direttori dell’Osservatorio Permanente dell’Istituto Eurispes su Giochi legalità e patologie, “Italia in gioco”, e Fabio Denuzzo, gamer professionista di EA Sports FIFA, il famosissimo videogioco di simulazione calcistica, nel quale si è classificato decimo nel Mondiale del 2018, e rimanendo stabilmente nella Top 50 dell’anno seguente, risultando uno dei gamer italiani di FIFA più affermati a livello internazionale. A moderare il dibattito Giorgio Matteoli, conduttore del programma “Palla al centro” su Rai Radio1 Sport.
Diversi gli argomenti trattati, su tutti quali possono essere le frontiere di questo universo, il quale sta crescendo esponenzialmente anno dopo anno, con un giro di affari da miliardi di dollari, e un seguito di milioni di spettatori in tutto il mondo, questo comporta anche montepremi per i gamer professionisti che raggiunge ogni volta i milioni di euro. Nell’ambito dei videogiochi sportivi, l’entrata in gioco dei club non ha tardato ad arrivare, con la creazione di gaming team all’interno delle squadre più blasonate al mondo, tra cui anche la Roma e tantissime altre in Italia e nel resto del mondo.
Ma l’universo degli eSports non riguarda solamente i videogiochi sportivi, ma anche di genere strategico e sparatutto, con i videogame come League of Legends, Call of Duty e Fortnite, quest’ultimo diventato negli ultimi anni un vero e proprio fenomeno virale.
L’esplosione di questo fenomeno ha fatto sì che organi come il CIO, il comitato olimpico stia vagliando la possibilità di inserirli nel novero degli sport olimpici, e parlando di questa tematica, ovviamente si è fantasticato di una possibile partecipazione alle Olimpiadi di Denuzzo, il quale fa già parte della nazionale italiana di FIFA, giocando anche una partita contro la controparte olandese, nell’intervallo del match Olanda-Italia.
Durante il dibattito, si è anche parlato della figura del gamer, ormai diventata una vera e propria professione, con allenamenti giornalieri, con focus su tattica e concentrazione, quest’ultima fondamentale secondo il gamer italiano perché “anche la minima distrazione, come il rumore di una porta, ti più costare una partita”, e anche controlli antidoping come gli atleti, come accade nel caso dei mondiali organizzati dalla FIFA.
Ovviamente hanno ricordato i presenti che in un territorio sconosciuto come quello degli eSports, le criticità sono diverse, dalla difficile regolamentazione del settore, al fenomeno delle scommesse, fino a parlare delle possibili influenze negative per quanto riguarda i videogiochi violenti e i possibili problemi di salute derivanti dall’uso eccessivo dei videogiochi.
Non è mancata ovviamente la possibilità di vedere in azione Fabio Denuzzo, infatti il dibattito si è concluso con una partita a FIFA, il cui esito è stato ovviamente quello più facilmente pronosticabile, un sonoro 5-0 ai danni di un suo amico che si è offerto volontario per una dimostrazione.