“Una scoperta sensazionale”. Con queste parole, lo scorso settembre, era stato definito dagli archeologi dell’Autorità Israeliana per le Antichità (IAA) il ritrovamento di quattro spade romane, che per 1900 anni erano state nascoste in una grotta a Ein Gedi, nel deserto di Giudea. Ora la prestigiosa rivista National Geographic l’ha inserita al primo posto nella lista delle sette scoperte più sorprendenti del 2023.
Le armi sono state trovate per caso da un docente dell’Università di Ariel, il dott. Assaf Gayer, che, infilando una mano in un anfratto della grotta, aveva avvertito la presenza del metallo. Le quattro spade, dalle lame taglienti e in ottimo stato di conservazione, erano ancora nelle fondine di cuoio e di legno quando sono state estratte: tre lunghe 60-65 cm (Roman Spatha) e una più corta di 45 cm con un pomo a forma di anello. “Ci siamo stropicciati gli occhi, credevamo di sognare. Mai visto niente del genere” hanno detto gli studiosi in una nota.
Si ipotizza che le spade fossero state sottratte ai legionari romani dai ribelli ebrei durante il periodo della rivolta di Bar Kokhba. I ricercatori hanno sottoposto gli oggetti ad esami del Dna per aver maggiori dettagli: “Vogliamo verificare se abbiano mai trafitto persone, se siano rilevabili tracce di sangue o forse anche ricostruire il Dna storico che potrebbe essere collegato al popolo d’Israele”.
Il National Geographic ha assegnato il secondo posto alla scoperta di una nuova statua “moai”- la testa gigante di pietra – a Rapa Nui, nota come Isola di Pasqua, nell’Oceano Pacifico e il terzo posto a una città Maya perduta portata alla luce grazie alla tecnologia Lidar (Laser Detection and Ranging). Seguono un tempio sommerso in Italia, due antichi laboratori di mummificazione egiziani, alcune pietre preziose ritrovate nel sito delle terme romane nell’odierna Carlisle, in Inghilterra e il relitto della nave giapponese ‘Montevideo Maru’ nel Mar Cinese Meridionale.