In una conferenza stampa a Gerusalemme il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rivelato ieri sera che il Mossad ha scoperto un nuovo sito nucleare segreto in Iran, che finora era sconosciuto a tutti. Il deposito nucleare è stato individuato all’inizio dell’estate «nella regione iraniana di Abadeh», 200 chilometri a sud di Esfahan, e ha mostrato immagini satellitari scattate «prima di luglio». Dopodiché Teheran, «in qualche modo» si è resa conto di essere stata scoperta e «ha distrutto il sito». Il premier israeliano ha accusato le autorita’ iraniane di aver cercato di “coprire le tracce” di attivita’ nella localita’ in questione, definita un “sito di sviluppo di armi nucleari”.
Le rivelazioni di Netanyahu sono rafforzate dalle ultime indiscrezioni trapelate dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Aiea che dimostrano che Israele ha ragione nell’accusare l’Iran di proseguire nell’attività segreta di riarmo nucleare. I suoi ispettori hanno trovato infatti «tracce di uranio e altre particelle radioattive» in un deposito a Turquzabad, alla periferia di Teheran, che lo scorso maggio era stato indicato proprio dallo stesso Netanyahu come «l’archivio segreto» del programma nucleare iraniano. Netanyahu aveva mostrato con una serie di slide «l’archivio segreto» del programma nucleare, 55 mila file in 183 cd, rubato dal Mossad in una notte del gennaio del 2018. E in quell’edificio, secondo le informazioni dell’Intelligence israeliana, c’erano almeno 15 chili di materiale radioattivo, poi rimossi. Materiale nucleare, hanno spiegato funzionari dell’Aiea, di cui gli iraniani “al momento non hanno ancora spiegato l’origine e lo scopo”. Lo stesso direttore dell’Aiea Cornea Feruta ha chiesto all’Iran «tempi rapidi».