Si è conclusa la missione del Maccabi World Union e dell’Unione delle Associazioni Italia Israele a Roma. La delegazione ha incontrato rappresentanti di spicco delle istituzioni italiane. Molti gli obiettivi della delegazione, che si sta impegnando a mantenere alta l’attenzione sugli ostaggi ancora prigionieri a Gaza, sul conflitto scoppiato in seguito all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, per richiedere il riconoscimento di Hamas come entità terroristica e per l’adozione della definizione di antisemitismo IHRA.
La delegazione comprendeva il Rabbi Carlos Tapiero, Vice Direttore Generale del Maccabi Mondiale, l’attrice israeliana Moran Attias, attivista per i diritti delle donne e dei bambini contro ogni violenza, Asaf Godo, fratello di Tal assassinato dai terroristi nel kibbutz di Kisufim il 7 ottobre, Doron Israel, travel blogger israeliano, e Celeste Vichi, presidente italiana dell’Unione delle Associazioni Italia Israele.
Una settimana intensa durante la quale la delegazione ha presenziato alla manifestazione contro l’antisemitismo a Roma e ha incontrato il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Ministro per lo Sport ed i Giovani, Andrea Abodi, il Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, la Vicesindaco di Roma Silvia Scozzese, la Presidente del Consiglio comunale di Roma Svetlana Celli.
«L’Italia è un paese straordinario nel guidare la lotta al terrorismo di Hamas» ha dichiarato il Vice Direttore Generale del Maccabi World Union Rabbi Carlos Tapiero, spiegando i tre punti chiave della missione: «Riaffermare la solidarietà dello Stato italiano a quello israeliano, punta di diamante della lotta contro le forze del male che attaccano l’intero Occidente, nel suo diritto a difendere la vita dei suoi cittadini; sostenere la richiesta dell’Italia in Europa e nel mondo di dichiarare Hamas una forza terroristica genocida, nemica dell’Occidente – una forza che riafferma la ripetizione del massacro del 7 ottobre; riaffermare l’impegno a lottare e applicare la legge contro l’antisemitismo e la sua massima espressione, l’antisionismo, che trasforma lo Stato di Israele nell’“ebreo tra i popoli” – ancora una volta perseguitato, oltraggiato e assassinato perché ebreo».
Rabbi Tapiero ha ricordato che l’Italia è «impegnata oggi nei valori della democrazia, della libertà, della giustizia, dell’uguaglianza a tutti i livelli e della solidarietà. È quell’Italia a cui siamo profondamente grati per averci ospitato, chiedendole di allinearsi ai valori che l’hanno resa grande, democratica, giusta e prospera».
Guidati da Rabbi Tapiero e da Celeste Vichi, la delegazione si è anche recata alla Camera dei deputati dove è stata ricevuta dall’Onorevole Paolo Formentini in rappresentanza del Presidente Fontana. Non è mancata anche una riunione con il Prefetto Giuseppe Pecoraro, oltre a incontri privati con autorità del Vaticano, con il rabbino capo di Roma Rav Riccardo di Segni e con la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche di Italia, Noemi di Segni.
Celeste Vichi, a nome dell’Unione delle Associazioni Italia Israele, ritiene che dopo l’attentato terroristico del 7 ottobre sia «evidente al mondo come oggi il nuovo antisemitismo sia rappresentato dall’antisionismo, dalla negazione dello Stato ebraico di esistere e difendersi. È lo stesso odio antiebraico che vediamo riaccendersi anche in Europa ed in Italia».
«Per questo nel corso degli incontri della nostra delegazione con le istituzioni abbiamo ribadito con forza ciò che l’Unione delle Associazioni Italia Israele chiede da anni: che la definizione di antisemitismo IHRA, che equipara antisemitismo ad antisionismo, venga finalmente adottata nella sua interezza con i suoi undici indicatori all’interno di un testo di legge, affinché l’Italia si doti di un aggiornato ed efficace strumento normativo contro l’antisemitismo in tutto le sue forme, incluso l’antisionismo» ha concluso Vichi.