Anni or sono (addirittura, nel 2002) un foglieto distribuito dall’allora sede DS di Via dei Giubbonari, a Roma, conteneva un articolo in cui si faceva l’apologia dei terroristi suicidi. Onde evitare di essere strumentalizzato, mi rivolsi non alla stampa bensì allo stesso partito. Col segretario di sezione dell’epoca non fu facile chiarirsi, e quindi mi rivolsi ad un importante dirigente nazionale, il quale mi rispose “Le consiglio caldamente di rispondere a quell’articolo che ha offeso la sua dignità. Di spiegare con pacatezza le sue ragioni. Il dialogo e la ricerca del confronto sono sempre produttivi, sempre positivi. Spiegano più di ogni altra cosa come in questa delicata questione, che insanguina da secoli la storia dell’umanità, sia sempre più utile ricorrere alla persuasione delle argomentazioni e del ragionamento anziché all’uso della forza”.
Tale risposta era volenterosa, ma non risolutiva. Mi rivolsi quindi a Nicola Zingaretti, il quale mi inviò un fax alquanto chiaro e reciso, provvedendo nel contempo a cassare tutti gli interventi del suddetto individuo. Alla fine, insomma, avevo trovato un valido interlocutore. Sono passati gli anni, tale sede è stata sfrattata e si è spostata in Via dei Cappellari, ed il Segretario attuale è un valido giovine, che si chiama Fabrizio Barbone. Nel frattempo, Zingaretti, diventato segretario, ha chiarito che i suoi principi si basano sull’europeismo e sulla democrazia rappresentativa. Nulla di rivoluzionario, beninteso, ma comunque utile e necessario nel mondo d’oggi. Non importa se le mie idee coincidano o meno con quelle sue, interessa, invece, che sui princìpi basilari vi sia concordia d’intese, la quale concordia d’intese dovrebbe accomunare tutti i partiti, dopo tanti anni di divisioni inutili e dannose.