Dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre
in Israele, il presidente d’Israele Isaac Herzog ha mandato un messaggio alle
comunità ebraiche del mondo. Il messaggio arriva dopo la visita di Herzog nel
Kibbutz Be’eri, drammaticamente colpito dal crudele attentato. Il presidente
israeliano ha ringraziato le comunità
ebraiche per la solidarietà ed il sostegno mostrato in questi giorni. Con la
consapevolezza che «ci aspettano settimane dolorose e decisive. La nostra
storia ci insegna che quando il popolo ebraico è unito e risoluto, nulla è
impossibile».
Di seguito il messaggio del presidente Herzog :
“Cari fratelli e sorelle, ebrei di tutto il
mondo e tutte le comunità ebraiche del mondo. Sono appena ritornato da un
kibbutz nel sud di Israele. Il nome del Kibbutz è Be’eri; un’incredibile
comunità che ha fatto fiorire il deserto, costruendo immense industrie, coltivando i campi e facendo crescere famiglie – una storia che
dimostra gli incredibili risultati di Israele e del nostro popolo. Ottant’anni
fa, il popolo ebraico vide il peggio della crudeltà umana. Ci siamo rialzati,
abbiamo lottato per avere una casa e abbiamo creato qualcosa di meraviglioso.
Quando sono tornato dal kibbutz, ho dovuto pulire il sangue dalle mie scarpe.
Lì i terroristi di Hamas hanno ucciso più di 100 persone, il dieci per cento
del Kibbutz, e hanno preso altri in ostaggio. Le case del kibbutz sono
diventate dei gusci anneriti. Ciò che abbiamo visto la scorsa settimana ci ha
cambiato per sempre. Israele è stato fondato, come una risposta alle atrocità
dell’Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale, e come espressione dei valori della
civiltà. Questi valori sono stati violati con una crudeltà inimmaginabile e
trasmessi in live streaming sui social media dai nostri nemici. I bambini sono
stati massacrati, le donne sono state violentate. Più di mille trecento
innocenti cittadini israeliani, ebrei e persone provenienti da trentasei paesi
di tutto il mondo, sono stati assassinati in un giorno. Ho visto cose che non
posso descrivere. Questa non è una lotta tra un piccolo stato e un gruppo
terroristico palestinese: è una battaglia tra la civiltà e le barbarie. Se sei
contrario al sanguinario disprezzo per la vita umana, stai dalla parte di
Israele. Se sei dalla parte della dignità umana e della civiltà, stai dalla
parte di Israele. Nel 1948, quando il nostro nuovo Stato, inferiore numericamente
rispetto al mondo arabo, fu attaccato, e quando la nostra stessa esistenza era
in dubbio, i nostri fratelli e sorelle nelle comunità ebraiche di tutto il
mondo si mobilitarono e ci aiutarono a salvare lo Stato ebraico e a farlo
fiorire e prosperare nel corso dei secoli. E hanno continuato a starci accanto
lungo tutto il percorso.
So che molti di voi hanno famiglie in Israele e che
siete preoccupati. Molti di voi stanno guardando con agonia e dolore. I vostri
migliori amici sono in Israele. So che provate il nostro stesso dolore. E so
che condividete il nostro orgoglio e la nostra trepidazione mentre i nostri
figli e le nostre figlie combattono il nemico. So che condividete la nostra
frustrazione e rabbia quando le nostre azioni per difenderci vengono messe in
discussione, anche quando rispettiamo interamente il diritto internazionale.
Quindi, cari amici, ci aspettano settimane dolorose
e decisive. La nostra storia ci insegna che quando il popolo ebraico è unito e
risoluto, nulla è impossibile. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto
per sostenere e difendere Israele. Sono travolto dall’incredibile dimostrazione
di sostegno; è come se l’intera Mishpachà ebraica si fosse risvegliata di nuovo
come un leone. E grazie perché continuerete a starci accanto. Questo è un
momento di tragedia ma anche un momento di rinascita. Il paradiso di Be’eri che
è stato trasformato in Inferno, (per favore a D-o), ritornerà ad essere un
paradiso fiorito. Am Israel Chai”.