Questa mattina, in occasione dell’80esimo anniversario del rastrellamento
degli ebrei di Roma, si è svolta la cerimonia commemorativa con la
deposizione di corone d’alloro davanti alla lapide del Tempio Maggiore che
ricorda il tragico evento.
Il 16 ottobre 1943, tristemente noto come ‘Sabato nero’, 1022 tra uomini, donne e bambini ebrei furono arrestati e deportati dai nazisti ad Auschwitz. Di loro ne
sopravvissero sedici, una sola donna, Settimia Spizzichino, nessun bambino.
Alla cerimonia sono intervenuti il Presidente della Comunità ebraica di Roma Victor Fadlun, la Vicepresidente Antonella Di Castro, l’assessore alla Memoria
Daniele Massimo Regard, l’assessore ai Rapporti istituzionali Alessandro Luzon,
l’assessore alle Politiche educative Ruben Benigno, Il Sindaco di Roma Roberto
Gualtieri, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il
Viceambasciatore d’Israele Lior Keinan.
“Quel giorno migliaia di cittadini ebrei romani furono strappati alle
loro case, deportati, mandati nei campi di concentramento, moltissimi uccisi. –
ha detto Gualtieri – Una ferita profonda che ancora lacera la nostra Storia.
Noi abbiamo il dovere di ricordarla perché questi orrori non si ripetano mai
più”.
Le celebrazioni sono proseguite presso Palazzo Salviati, ex Collegio Militare,
dove gli ebrei tra il 16 e il 18 ottobre 1943 furono rinchiusi prima di essere
deportati nel campo di sterminio. Presenti alla commemorazione, la
Vicepresidente della Comunità ebraica Antonella Di Castro, il Presidente
dell’Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti (ANED) della Sezione di Roma Andrea Di Veroli, l’assessore alle Politiche del personale, al
Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la Città Andrea
Catarci.