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    Il ministro israeliano delle Comunicazioni Karhi a Riyadh: “Stiamo facendo la storia”

    Una nuova
    delegazione del governo israeliano, guidata dal ministro delle Comunicazioni
    Shlomo Karhi, è arrivata lunedì a Riyadh per il Congresso straordinario
    dell’Unione Postale Internazionale, che si sta tenendo in questi giorni nella
    capitale saudita. Karhi è diventato così il secondo ministro dello Stato
    ebraico in visita ufficiale nel regno musulmano sunnita in poco più di una
    settimana.

    Il ministro
    è stato accompagnato dal presidente della commissione per gli affari economici
    della Knesset David Bitan e da rappresentanti del ministero degli Esteri, del
    ministero delle Comunicazioni e del servizio postale israeliano.

    “È un
    grande onore rappresentare lo Stato di Israele in questa storica visita in
    Arabia Saudita. È particolarmente significativo visitarlo durante la festa di
    Sukkot, un momento di rinnovamento, gratitudine e benedizione nella fede
    ebraica”, ha detto Karhi a Jewish News Syndicate. Proprio in occasione di
    Sukkot presso l’hotel in cui risiede il ministro è stata organizzato un
    servizio, con tanto di minian (il quorum di almeno 10 uomini), che comprendeva
    tre ebrei che erano a Riyadh ma non facevano parte della delegazione di Karhi.
    I funzionari sauditi hanno anche cercato di organizzare un’accoglienza ad hoc
    per Karhi, affinché potesse mangiare in una sukkà.

    Nelle
    immagini rilasciate dall’ufficio di Karhi si vedono i partecipanti che
    indossano i tradizionali scialli da preghiera e che tengono in mano il lulav,
    l’insieme di quattro specie vegetali (un cedro, un ramo palma, tre di mirto e
    due di salice). Durante la funzione religiosa hanno letto anche da un piccolo
    rotolo della Torah, avvolto in una copertina di feltro, con cuciture in
    inglese, ebraico e arabo con la scritta “La Congregazione ebraica, Regno
    dell’Arabia Saudita” e comprendeva anche una dedica in ebraico al “re
    Salman bin Abdulaziz, al principe ereditario Mohammed bin Salman e a tutti i
    loro ministri e consiglieri”.

    “Proprio
    come le finestre nella casa di Daniele erano aperte verso Gerusalemme, così
    anche a Riyadh abbiamo potuto pregare con le finestre aperte verso
    Gerusalemme”, ha detto Karhi in una dichiarazione, riferendosi al
    personaggio biblico esiliato in Babilonia.

    In
    un’intervista per Arutz 7, il ministro ha parlato dell’ospitalità e della
    cordialità con cui è stata accolta la delegazione israeliana a Riyadh. “I
    nostri ospiti qui sono molto cordiali; ci portano in giro con le loro macchine,
    e sembra che qualcosa stia per accadere”, dice Karhi, riferendosi al
    probabile accordo di normalizzazione delle relazioni su cui vanno avanti i
    negoziati tra Israele e il regno saudita.

    Il ministro
    della Comunicazioni israeliano ha commentato questo momento fiorente per le
    relazioni tra i due Paesi anche durante la conferenza dell’Unione Postale
    Universale, affermando che “quando le nazioni convergono su obiettivi comuni, i
    risultati possono comportare mutamenti molto significativi”. “Apprezziamo gli
    sforzi instancabili dei leader dell’Arabia Saudita e del nostro primo ministro
    Benjamin Netanyahu per coltivare i legami fiorenti tra le nostre nazioni”,
    ha continuato, ringraziando il governo e il popolo dell’Arabia Saudita per la
    loro ospitalità, affermando che “il nostro comune rispetto per Dio e per la
    tradizione può servire da fondamento per l’armonia tra i nostri popoli”. “Che
    Dio vi benedica tutti e che Dio vi dia la salute, e che le vostre vite siano
    vite di gioia e felicità. E ringraziamo Dio per tutte le benedizioni riversate su
    di noi” ha concluso in arabo tunisino il ministro Karhi.


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