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    Il fascino dell’antica sinagoga tunisina di Kélibia svelato al MAHJ di Parigi

    A Kélibia, città costiera nel nord-est della Tunisia, uno scavo archeologico ha portato alla luce i resti di un’antica sinagoga ai piedi dell’antica fortezza romana. Al MAHJ, Museo di Arte e Storia Ebraica di Parigi, Mounir Fantar, esperto dell’Istituto nazionale del patrimonio tunisino, ha tenuto la scorsa settimana una conferenza nell’ambito del ciclo di incontri intitolato ‘Arte e archeologia dell’ebraismo’ in cui ha spiegato le caratteristiche salienti dell’importante scoperta.

    I lavori stradali effettuati nella zona del porto della località balneare costituiscono la prima prova di un’antica presenza dell’ebraismo nella regione di Cap Bon. Il ritrovamento di un mosaico in perfetto stato di conservazione ha condotto gli archeologi a sostenere che vi sia stato un insediamento ebraico risalente al V secolo. La decorazione è stata successivamente attribuita al pavimento di un edificio, verosimilmente una sinagoga, in cui è di notevole fascino la presenza di dodici candelabri a sette braccia, alcuni dei quali affiancati da cedri, palme e da una iscrizione latina che attesta il carattere ebraico del luogo. Menorah e iconografia legata alla festa di Sukkot sono quindi oggetto di studio in un’area geografica di grande interesse dal punto di vista storico e archeologico.

    Il piccolo porto di Kélibia deve il proprio nome al porto fenicio di Clupea, che sorgeva nella zona in cui anche romani e bizantini hanno lasciato traccia del loro passaggio. La cittadina, oltre a essere caratterizzata da alcune tra più belle e incontaminate spiagge della Tunisia, ha importanti monumenti, a testimonianza del suo antico e affascinante passato. La fortezza, perfettamente conservata, fu edificata per proteggere la costa e consentire di avvistare le navi provenienti dal Mediterraneo. Domina un’altura di oltre cento metri, vi sono vestigia di edifici romani e di una cappella verosimilmente di origini bizantine, all’interno della quali sono esposti documenti storici e manoscritti. Dal faro, situato nell’area a sud del forte, nei giorni di cielo limpido, è possibile osservare il del litorale di Capo Bon e l’isola di Pantelleria che dista poco meno di 70 chilometri dalla costa tunisina. Nei pressi del forte si trovano anche le vestigia di un’antica villa romana con mosaici che rappresentano scene di caccia. Kélibia e l’area di Capo Bon sono infine note per le vaste coltivazioni di viti, tabacco e legumi.

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