L’autunno è una stagione straordinaria che porta con sé una sinfonia di colori caldi e un’atmosfera accogliente. Ed è proprio con l’inizio dell’autunno, quando il clima è più incerto ed iniziano le prime piogge che ci viene ordinato di risiedere nella sukka. Durante la festa di Sukkot ricordiamo le tende in cui il popolo di Israele ha vissuto dutrante i 40 anni di cammino nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto.
Ed è quindi nel momento più insicuro dell’anno che siamo chiamati ad abbandonare la comodità e la sicurezza delle nostre case per condividere pasti in una dimora instabile e precaria.
Sukkot, infatti, simboleggia la nostra fragilità e quanto sia fondamentale la nostra dipendenza da Dio per la protezione e il sostentamento.
Sukkot è anche però “Zman Simchatenu” il tempo della nostra gioia, perché appunto nelle capanne si celebrano momenti di gioia e di condivisione.
Ingrediente imprescindibile autunnale è la zucca, che ci viene proposta in tutte le salse, addirittura in bevande che alcuni si permettono di chiamare caffè. Molto più tradizionalmente oggi vi propongo la mia ricetta del risotto alla zucca, confort food universale, da gustare nelle fresche notti autunnali.
Risotto alla zucca
Ingredienti
400 gr di riso per risotto
800 gr di polpa di zucca
1 porro o cipolla
Un bicchiere di vino bianco
Brodo vegetale
Olio di oliva
Formaggio grattugiato
40 gr di burro
Sale e pepe
Preparazione
Scaldate un poco di olio e rosolate il porro o la cipolla affettati. Aggiungete poi la zucca tagliata a cubetti e fate cuocere aggiungendo di tanto in tanto un poco di brodo in modo da farla cuocere e diventare una crema.
In un’altra padella tostate un poco il riso, che poi aggiungerete alla zucca. Con la fiamma alta sfumate un bicchiere di vino.
Mescolando spesso aggiungete poco a poco il brodo caldo, facendolo assorbire fino a cottura del riso. Vi consiglio di avere pazienza e di cuocere su fiamma bassa.
A cottura ultimata mantecate nel riso il burro, salate e, se volete, aggiungete pepe e servite caldo spolverato di formaggio.
Chag Sameach!