“Il Frutteto” di David Hopper non è solo bello e profondo, ma è un libro capace di esplorare la difficoltà di un giovane ebreo profondamente diviso tra l’osservanza delle regole della sua religione e le tentazioni del mondo circostante. Aryeh Eden ha diciassette anni e vive con i genitori a Williamsburg, il quartiere ebraico ortodosso di Brooklyn. Studia la sua religione giorno e notte, frequenta la scuola ebraica e cresce nel vivo dei dettami religiosi. Forse è felice, forse no, ma fondamentalmente non ha pretese per la sua vita.
Tuttavia, quando il padre di Ari trova un nuovo lavoro, la famiglia si trasferisce in un quartiere ortodosso meno rigido, Zion Hills, a Miami, in Florida. Un luogo diverso da Williamsburg, dove ci sono feste, i ragazzi si ritrovano spesso insieme e quella rigidità di Brooklyn sembra quasi appartenere ad una vecchia vita. Così Ari si trova catapultato in un’altra realtà, varcando i confini etici e religiosi con cui è cresciuto. Qui si apre un grande interrogativo per il giovane, su chi e cosa possa essere nel futuro.
Un testo che ci riporta con le tematiche e i luoghi a Chaim Potok, ma che non rinuncia ad interessanti riferimenti culturali e filosofici.
Gli utenti hanno letto anche questi articoli
Giusti tra le Nazioni in Piemonte: la storia di Marco Levi, ultimo ebreo di Mondovì
Michelle Zarfati
California, allontanato da un bar per il cappello con la Stella di David
Michal Colafranceschi
Numero di Settembre – Ottobre 2024
