Estate, stagione di turismo e di visite ai beni culturali ebraici. Sono sempre più i turisti stranieri e italiani che cercano i luoghi ebraici imperdibili: a tutti loro è dedicato il sito VisitJewishItaly.
Shalom ha incontrato Baruch Lampronti, consulente e curatore del progetto di cui Annie Sacerdoti è coordinatore scientifico.
Quali sono le caratteristiche del sito?
La Fondazione per i Beni Culturali Ebraici Italiani offre uno strumento sistematico e facilmente accessibile di informazione sul patrimonio culturale ebraico del Paese, frutto di una sostanziale trasformazione del sito “Luoghi Imperdibili”, online a partire dal 2015. Il nuovo portale, che dal 2018 si chiama www.visitjewishitaly.it, si è infatti arricchito (e continua a arricchirsi) di contenuti e immagini, e ha cambiato completamente il proprio aspetto anche dal punto di vista tecnologico.
Cosa può fare l’utente?
Con l’utilizzo sia dello smartphone che del personal computer chiunque può navigare, ricercando per località o per tipologia sinagoghe, musei, quartieri e cimiteri e avere su ognuno di essi informazioni, fotografie e video, oltre ai contatti per organizzare una visita (rigorosamente indicati dai titolari ufficiali dei luoghi).
I testi esplicativi sono sintetici per facilitare la consultazione anche come breve guida da leggere sul posto. E grazie alla georeferenziazione, è possibile calcolare i percorsi. Attraverso i luoghi e i monumenti che il sito mette in evidenza, si costituisce così una sorta di ideale itinerario ebraico per ciascuna località.
Il materiale di ogni scheda di VisitJewishItaly viene inoltre automaticamente condiviso con il sito/app MyJewishItaly sviluppato dall’UCEI, di cui costituisce la componente di interesse turistico-culturale.
Gli stranieri come possono orientarsi?
Il sito è bilingue italiano e inglese ed è stato da subito concepito per un’utenza internazionale. VisitJewishItaly rappresenta infatti, sin dalle prime edizioni, il contributo fondante per l’Italia nelle European Routes of Jewish Heritage curate dall’AEPJ e certificate dal Consiglio d’Europa.
Nella realizzazione del sito avete collaborato con le Comunità ebraiche?
La Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia è stata supportata nel lavoro dalle singole Comunità ebraiche e in generale dai titolari dei diversi beni menzionati, che hanno partecipato alla realizzazione delle schede informative, fornendo iconografia, approvando i testi e indicando i contatti per le visite da riportare in calce alle schede.
Avete beneficiato di finanziamenti per la realizzazione del sito?
Il contributo più importante è quello della Fondazione Ebraica Marchese Cav. Guglielmo De Lévy, che ha creduto nello sviluppo di questo progetto, accordando il proprio generoso sostegno.
E il lavoro continua a crescere…
Sono ormai molte le località rappresentate, ma il sito è sempre un work in progress. Al tempo stesso, da qualche anno la Fondazione ne condivide i contenuti anche attraverso i propri canali social, in un’apposita rubrica con hashtag #visitjewishitaly. A frequenza regolare, si racconta così qualche curiosità legata ai diversi luoghi con gruppi di post per lo più organizzati in “itinerari” regionali o tematici.
Dal grande al piccolo, da nord a sud, senza far torto a nessuno: quali sono i suoi luoghi del cuore?
Il luogo del cuore è Ferrara, per le mie origini familiari e per il mio forte e costante legame con la Comunità ebraica locale. Da molto tempo però ho incarichi legati al Piemonte, dove vivo, e dove negli anni ho potuto approfondire lo studio di un patrimonio straordinario.