Raccontare la Shoah nelle scuole è una missione che Lia Tagliacozzo porta avanti da anni. Questa stessa missione è svolta anche da uno dei personaggi del suo libro “Tre stelle nel buio”. Si tratta di Pupa, che in una fredda mattina di gennaio decide di raccontare la sua storia e la grande storia del Novecento in un’aula piena di ragazzi.
Le persecuzioni in quanto ebrea, la fuga e poi il ritorno in un’Italia nuova, piena di ferite da ricostruire. Nella stessa aula quella mattina c’è Lia, figlia di sopravvissuti alla Shoah; c’è la professoressa Giulia, amante della Costituzione; c’è il custode Ugo, nipote di un partigiano; ma soprattutto ci sono gli studenti, le nuove generazioni. Ognuno di loro con la propria storia, le proprie convinzioni e spesso con i propri pregiudizi. È proprio a loro che è rivolto questo racconto del passato che riflette in maniera quasi spaventosa il presente. Un testo che fa riflettere sul valore immenso della giornata della memoria ai nostri giorni e sulla responsabilità di tramandare la storia ai più giovani.