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    Un tesoro raro nel cuore di Manhattan: la Dorot Jewish Library di New York

    New York: una giungla urbana, la città che non dorme mai. Ma proprio nel cuore di Manhattan, tra i suoi eleganti e sfavillanti palazzi, esiste un regno magico nascosto che permette di tornare indietro nel tempo. Tra i milioni di libri ospitati nella New York Public Library sulla Fifth Avenue, c’è un’intera divisione dedicata alla letteratura ebraica: la Dorot (“Generazioni”) Jewish Division. Una collezione che vanta oltre 250.000 scritti ebraici provenienti da tutto il mondo,  il primo risale al XIII secolo. Nel 125° anniversario della fondazione della divisione, la biblioteca ha aperto le sue porte a giornalisti e ricercatori.

    L’inverno del 1929 fu il periodo “più trafficato” della storia della biblioteca: ogni giorno tra 800 e mille persone affollavano la sala di lettura principale. Il giorno più affollato in assoluto fu  il 30 dicembre di quell’anno, quando circa 8.939 libri vennero presi in prestito in meno di 24 ore.

    Nel novembre 1897, due anni dopo l’apertura della biblioteca, fu inaugurata anche la sua ala ebraica, dopo che il banchiere e filantropo Jacob Schiff donò 10.000 dollari per l’acquisto di “letteratura semitica” e l’assunzione di un curatore a tempo pieno per occuparsi della collezione. Oggi, la curatrice è Lyudmila Sholokhova. “Probabilmente ho il miglior lavoro del mondo. Ogni volta che arrivo in biblioteca la mattina ed entra nell’ufficio dove una volta sedeva Eliezer Ben-Yehuda, mi sento così fortunata. È un grande onore far parte di questa storia”, dice la curatrice in un misto di ebraico, yiddish e inglese.

     

    L’ucraina Sholokhova ha assunto la posizione nel 2020, dopo 16 anni di lavoro come bibliotecaria presso l’Istituto YIVO per la ricerca ebraica. “Ho radici ebraiche, sono cresciuta in un’atmosfera molto ebraica e mi sono sempre interessata alla tradizione. Questo lavoro mi permette di combinare questi due amori”, dice, indicando una traduzione ebraica di un’opera di Mozart del 1792.

     

    Nel corso degli anni, il centro di ricerca della divisione è diventato un centro di pellegrinaggio per ricercatori ebrei provenienti da tutto il mondo, e da ogni campo di studio – che va dallo studio del rapporto tra ebrei e cioccolato, alla storia delle donne ebree nel teatro. Lo stesso Ben-Yehuda, per esempio – per il quale quest’anno segna il centenario della sua morte – ha completato il suo lavoro sul primo dizionario ebraico nella Biblioteca. Fuggì dal dominio ottomano nella Terra di Israele perché temeva che il lavoro della sua vita sarebbe andato giù per lo scarico e trovò un rifugio sicuro nella biblioteca. Era considerato una leggenda anche durante la sua vita. 

     

    Tra i tesori che si possono trovare all’interno della divisione ebraica ci sono la firma sfuggente di David Ben-Gurion, un invito a un evento di addio per Eliezer Ben-Yehuda o una mappa degli ebrei del mondo del 1917. Questi sono solo alcuni esempi di cosa contiene la Dorot Jewish Library di New York oggetti rari e unici che raccontano pagine di storia indimenticabili.

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