Secondo giorno di caccia all’uomo dopo l’uccisione del giovane soldato israeliano, trovato morto mercoledì notte in Cisgiordania. Stando ai media israeliani, i militari temono che l’assalitore o gli assalitori possano tornare a colpire o che il caso del 19enne Dvir Sorek possa ispirare altri attacchi. Ulteriori truppe sono state dispiegate in Cisgiordania. Come ricostruisce il Times of Israel, la caccia all’uomo è iniziata ieri dalla località di Beit Fajjar, nei pressi di Betlemme, vicino all’area in cui è stato ritrovato il corpo del giovane soldato, che studiava in una yeshiva (un seminario religioso) e aveva iniziato il servizio militare. Poi nella notte, stando ai media palestinesi, le operazioni si sono estese fino alla località di Halhul, a nord di Hebron. Studente della ‘Robert M. Beren Machanaim Hesder Yeshiva’, Dvir Sorek, 19 anni, aveva deciso di coniugare gli studi ebraici con l’esercito e si era arruolato lo scorso febbraio, ma non aveva ancora preso parte al servizio attivo che sarebbe cominciato non prima della prossima primavera. La sua scomparsa era stata denunciata ieri sera dai compagni di corso quando non era rientrato. Dvir si era recato a Gerusalemme a comprare dei regali per i suoi insegnanti, alla vigilia della fine dell’anno accademico. Uno dei docenti gli aveva chiesto l’ultimo romanzo di David Grossman, ‘Life plays with me’. “Lo teneva stretto quando e’ stato rinvenuto”, ha raccontato il rabbino Shlomo Vilk, a capo della yeshiva in cui studiava Dvir. Centinaia di persone si sono radunate nella cittadina di Ofra, di cui era originaria la vittima, per partecipare al funerale del giovane i cui organi sono stati donati, ha annunciato la famiglia. Dvir era in abiti civili ed e’ stato ucciso a coltellate. Il suo cadavere e’ stato rivenuto lungo la strada sei ore dopo la morte.
La famiglia Sorek aveva gia’ conosciuto il lutto nel 2000 quando il nonno di Dvir, Binyamin Herling, sopravvissuto all’Olocausto e co-fondatore della colonia di Kedumim, era stato ucciso mentre insieme a un gruppo di fedeli si stava recando sul monte Ebal, nei pressi di Nablus, per una cerimonia religiosa: dal campo palestinese di Askar erano partiti dei colpi e il rabbino, insieme a quattro soldati, aveva risposto al fuoco, ma era stato colpito a morte.