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    25 aprile a via Tasso, Gualtieri: “La data del riscatto, base della nostra democrazia”

    Le
    celebrazioni per il ricordo della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo hanno
    avuto una tappa importante al Museo Storico della Liberazione di Via Tasso.

    Insieme al Sindaco
    di Roma Roberto Gualtieri, accompagnato dall’Assessore alla Cultura Miguel
    Gotor, vi ha preso parte un’ampia delegazione dell’ebraismo italiano, guidata
    dal Rabbino Capo Riccardo Di Segni, dalla Presidente Ruth Dureghello, dal Vice
    Presidente Ruben Della Rocca, dal consigliere dell’Unione delle Comunità
    Ebraiche Italiane Saul Meghnagi e da numerosi altri consiglieri comunitari e
    rappresentanti di associazioni e movimenti.

    Durante i
    mesi dell’occupazione nazifascista di Roma (10 settembre 1943 – 4 giugno 1944) l’edificio
    di via Tasso fu sede del Comando del Servizio di Sicurezza delle SS, sotto la
    guida del colonnello Herbert Kappler. È un museo particolare, in quanto è esso
    stesso documento storico, dal momento che al suo interno avvennero alcuni degli
    episodi più tragici della Resistenza romana. Per questo è carico di profondi
    significati.

    Hanno
    deposto una corona di fiori al suo ingresso il sindaco Gualtieri e i
    rappresentanti delle istituzioni ebraiche.

    “Il 25
    aprile è la data del riscatto, della liberazione, la data che pone le basi
    della nostra democrazia, della nostra costituzione, dei principi e dei valori
    su cui si fonda che sono radicati nella lotta al nazifascismo – ha sottolineato
    Gualtieri – È importante essere qui oggi con la Comunità Ebraica di Roma perché
    dobbiamo sempre ricordare che l’unicità del nazifascismo sta nell’unicità del tentativo
    di sterminio degli ebrei nella Shoah, che ha reso quei crimini incomparabili a
    qualsiasi altra pagina. Per questo non si possono fare facili e semplicistiche
    equiparazioni. C’è un’unicità di quelle vicende e anche per questo la
    democrazia repubblicana è radicata nella memoria dell’antifascismo e nel
    ricordo dei crimini e degli orrori che l’Italia ha conosciuto nei momenti più
    bui della sua storia. proprio dal quel riscatto nasce la nostra capacità di
    guardare al futuro. È positivo che questa data sia ricordata e celebrata da
    tutti perché ci ricorda questa radice antifascista della nostra democrazia e
    della nostra costituzione”.

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