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    Maccabiadi. Gabriele Treves super campione di nuoto

    Abbiamo intervistato per voi un piccolo campione: é Gabriele Treves, ragazzo torinese di 16 anni, che negli appena terminati Giochi Europei Maccabi di Budapest ha vinto: 

    50 stile ORO

    100 stile ORO

    50 delfino ORO

    200 misti ORO

    4×100 stile mista ORO

    4×100 stile ORO

    100 dorso ARGENTO 

    4×50 stile ARGENTO

    4×50 mista mista ARGENTO

    200 stile ORO

    100 delfino ORO

    50 dorso ARGENTO 

    4×50 mista ORO

    Ciao Gabriele, raccontaci un po’ di te! Quando è nata la tua passione per il nuoto?


    In verità io ho iniziato a nuotare perché da piccolo ho avuto dei problemi alla schiena, quindi sono andato su consiglio dei medici. Poi sono entrato nel “giro” e non ne sono più uscito, anche perché la maggior parte dei miei amici nuota con me.

    Perché hai deciso di partecipare alle Maccabiadi? Sei stato convinto da qualcuno?


    Io ho già partecipato alle Maccabiadi mondiali due anni fa in Israele insieme a mio fratello, che lì ha vinto il bronzo nel triathlon. Io però ero piccolo e dovevo ancora svilupparmi fisicamente. Sia io che mio fratello siamo stati invogliati ad andare alle Maccabiadi da mia mamma perché praticamente non ne avevamo mai sentito parlare, in quanto fuori da Roma il movimento Maccabi non è praticamente conosciuto. Ho deciso di prendere parte a questa competizione innanzitutto per divertimi e conoscere persone provenienti da tutto il mondo, ma anche per mettermi in gioco e provare a migliorarmi nelle gare.

    Raccontaci un po’ le gare dal tuo punto di vista: com’è la sensazione di accorgersi che si ha vinto?


    L’organizzazione ha deciso di non fare le finali, quindi per vedere le classifiche bisognava aspettare la fine di tutte le batterie, anche perché gareggiavamo tutti assieme senza distinzione di età (che sono state fatte poi nelle classifiche), quindi non ho mai avuto la certezza di aver vinto appena finita la gara, però ovviamente dopo alcune gare che sono andate straordinariamente bene a livello cronometrico ho provato molto stupore e orgoglio. Sicuramente sarebbe stato meglio avere la possibilità di disputare le finali, che sono una possibilità in più di migliorare il tempo e di stare a contato visivo con i propri avversari. 

    Hai una dedica speciale per queste medaglie?


    Le medaglie le dedico soprattuto alla mia allenatrice Jessica Fasan, che ha creduto in me per tutto l’anno, anche nei momenti più difficili, aiutandomi molto. Le dedico ovviamente anche alla mia famiglia, che mi supporta continuamente; poi ai miei amici e compagni di squadra e anche alla delegazione svedese qui a Budapest che mi ha accolto come uno di loro e mi ha aiutato molto nell’organizzazione dei trasporti, degli allenamenti e di molto altro.

    Hai intenzione di tornare ai Giochi Maccabi? Hai un messaggio per i ragazzi futuri che vogliono approcciarsi ad un evento così importante?


    Le prossime Maccabiadi saranno nel 2021, anno in cui dovrei avere gli esami di maturità, quindi non sono sicuro di riuscire a partecipare ai Giochi, ma certamente spero di poter far combaciare entrambe le cose senza problemi. Ai ragazzi che parteciperanno alle prossime Maccabiadi dico solo di andarci con l’obiettivo di divertirsi e fare amicizia, che è molto più importante di vincere.

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