Ieri pomeriggio un 26enne
israelo-americano, Elan Ganeles, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre
guidava nei pressi dell’insediamento di Beit Ha’ arava, vicino Gerico.
L’attentato terroristico segue quello avvenuto domenica scorsa, che ha causato
la morte dei due fratelli israeliani Hallel e Yagel Yaniv, 22 e 19 anni, nei
pressi della città di Huwara, a pochi chilometri da Nablus.
Elan Ganeles era originario del Connecticut.
Tranquillo, leale, ironico, amava suonare il sassofono e discutere di ebraismo,
così lo ricorda chi lo conosceva. “Era una persona disponibile e pronta a
parlare con chiunque ne avesse bisogno” ha detto il rabbino Chabad Yehuda
Drizin su Ynetnews.
Cresciuto nel West Hartford,
frequentava con la famiglia la sinagoga locale Young Israel. Dopo la scuola
religiosa e il Camp Gan Israel, era stato coinvolto nel NCSY, un gruppo
giovanile ortodosso. Alla Hebrew High School del New England era considerato
uno studente modello. In seguito, decise di trasferirsi in Israele, dove visse
in un kibbutz, prestando servizio come “soldato solitario” delle Forze di
difesa israeliane (IDF). Ganeles era arrivato al grado di sergente ed era
programmatore di computer. Collaborò con la Commissione finanza della Knesset e
con il Ministero delle Finanze israeliano.
Nel 2018 tornò negli Stati Uniti
e quattro anni dopo prese la laurea alla Colombia University in sviluppo sostenibile
e neuroscienze. Questa settimana si trovava in Israele per partecipare a un
matrimonio di un amico.
Ganeles lascia i genitori Andrew
e Carolyn e due fratelli minori, Simon e Gabriel. I funerali si terranno domani
nel cimitero di Ra’anana.