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    La maratona dei desideri

    Correre a 430 metri sotto il livello del mare nella depressione più profonda della Terra. Costeggiare straordinarie formazioni di cristalli di sale che sembrano iceberg. Passare sulla linea di confine tra Israele e Giordania, dove è inaccessibile recarsi in qualsiasi altro giorno dell’anno. La Dead Sea Marathon a Ein Boqeq sul Mar Morto, al di là della competizione sportiva, è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. 

    7 mila runner – al 55% donne, 500 stranieri da 40 Paesi, inclusa l’Italia – hanno gareggiato venerdì nelle varie categorie (intera e mezza maratona, 10 e 5 km) della quarta maratona del Mar Morto. L’oro maschile della maratona completa è andato allo spagnolo Sergio Turull, che ha completato la corsa di 50 km in 2 ore, 47 minuti e quattro secondi. La prima donna ad aver tagliato il traguardo dopo 3 ore, 21 minuti e 29 secondi è stata l’israeliana Anna Prais. Ai due vincitori è andato un premio in denaro di 1.400 shekel (circa 380 EUR) ciascuno.

    La Maratona del Mar Morto è nata nel solco della tradizione della precedente Ein Gedi Race in memoria di due membri del Kibbutz Ein Gedi – Tomer e Giora Ron. L’evento, la cui produzione costa quasi 700 mila euro, punta a crescere fino ad attrarre 10 mila corridori e molti più visitatori dall’estero, grazie a pacchetti turistici che includono ospitalità e coccole.

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