Per due giorni, domenica e lunedì, le rappresentanze delle oltre venti comunità della penisola si sono ritrovate a Roma per gli Stati Generali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Dibattiti e confronti si sono sviluppati sulle sfide principali che l’ebraismo italiano e internazionale si trovano ad affrontare. Filo conduttore di questa iniziativa è il tema dell’educazione ebraica, sviluppato in quattro punti: la scuola, la formazione rabbinica, i giovani, gli altri contesti informali.
In apertura, la Presidente UCEI Noemi Di Segni ha ricordato due illustri figure dell’ebraismo nazionale recentemente scomparse: Giacomo Saban e Clotilde Pontecorvo, che molto hanno dato nella loro esperienza comunitaria.
Tra le personalità presenti, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha annunciato numerosi progetti in collaborazione con il mondo ebraico, a partire dall’avvio dei lavori per il Museo della Shoah a Roma; l’Ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia Alon Bar, pronto a rafforzare i rapporti tra i due Paesi; il Direttore del Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI Rav Roberto Della Rocca, che ha proposto una riflessione ebraica sul mondo dell’educazione e dell’insegnamento, con riferimento anche alla festa di Chanuccà, emblematica a questo proposito; il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, protagonista di una riflessione sugli approcci educativi su cui coinvolgere i giovani in vista delle sfide globali che già oggi ci troviamo ad affrontare.
Livia Ottolenghi, Assessore UCEI alle politiche educative, ha analizzato il trend demografico in calo, proponendo una serie di spunti sulle scuole ebraiche alla luce di un decremento che riguarda sia gli alunni che gli insegnanti.
La rapida evoluzione della realtà e i nuovi problemi che si pongono al mondo ebraico sono state oggetto della riflessione dei successivi panel e dei vari workshop che si sono tenuti nel corso di domenica e che proseguiranno nella giornata di lunedì.
Rabbini, dirigenti comunitari, insegnanti, rappresentanti dei movimenti giovanili, educatori e semplici iscritti hanno così affrontato alcune sfide fondamentali che riguardano l’ebraismo italiano nel prossimo futuro e che devono essere affrontate sin da subito.