Una polemica che prendeva lo spunto dall’immigrazione, è diventata lo spunto per alcune dichiarazioni del Presidente statunitense Donald Trump, il quale, per rispondere alle accuse di quattro congressiste (dette ”the squad”) sul predetto argomento, non ha trovato di meglio che invitare loro (senza però identificarle) a tornarsene nei Paesi di cui erano venute, non prima, però, di aver chiesto scusa all’America e a Israele.
Chi sono costoro? Rashida Tlaib (nata negli USA) ha paragonato le “politiche israeliane razziste e deumanizzanti” alla segregazione razziale americana del diciannovesimo secolo. Costei è in favore della creazione di uno Stato binazionale, anziché dei due Stati. Ilhan Omar (nata in Somalia) twitta sul “regime israeliano di apartheid”. Alexandria Ocasio – Cortez (nato negli USA) ha invitato a tagliare gli aiuti a Israele. Infine, Ayanna Pressley (nata negli USA), malgrado qualche ambiguità, non può essere definita come anti – israeliana.
Possiamo odiare l’”amico” Donald Trump e amare le “nemiche” Tlaib, Omar e Ocasio – Cortez? Ne abbiamo già disquisito e, in ogni caso, non amando chi mette giudizio al prossimo, ci limitiamo a tratteggiare in grandissime linee la questione, rimettendoci al giudizio dei lettori. Certo, se fosse previsto e permesso un giudizio a favore dell’istinto di conservazione, saremmo col cuore e con la mente per un sì.