“Mussolini ha
dato le pensioni. Mussolini ha bonificato l’Italia. Mussolini ha regalato una
casa agli italiani. Mussolini ha valorizzato le donne italiane. Mussolini era
un urbanista. Mussolini ha alzato la qualità della vita degli italiani”. Queste
sono solo alcune delle tante frasi che si sentono sul conto del dittatore che
per vent’anni fu il mito dell’Italia. Grazie al documentario ‘Mussolini ha
fatto anche cose buone? Propaganda di ieri e fake news di oggi’, i falsi
miti relativi al Duce e al ventennio fascista sono finalmente sfatati.
Il
documentario, nato da un’idea di Pietro Suber, scritto con Luca Cambi e diretto
da Simona Risi, è prodotto da 3D Produzioni e ripercorre la costruzione di una
mitologia fascista svelandone le idiosincrasie. Capitolo dopo capitolo, storici,
testimoni e l’attore Gioele Dix guidano lo spettatore attraverso un percorso di
rivelazione che mette in questione le costruzioni propagandistiche del regime.
“Il tema è attuale
più che mai” afferma Mario Venezia, Presidente del Museo della Shoah, perché
“l’Italia non ha ancora fatto i conti con il passato. Il fascismo non è una
pagina chiusa della storia”.
E l’immagine di apertura del documentario ne è già un emblema: l’obelisco,
simbolo supremo del potere fascista, ancora oggi troneggia al Foro Italico
sotto lo sguardo indiscreto degli italiani. A stimolare la riflessione del
pubblico è Pietro Suber, che ricorda come la figura di Hitler sia stata
smitizzata dai tedeschi, a differenza di quanto è accaduto in Italia per
Mussolini. Berlino ne è la prima dimostrazione.
Non è la prima volta che Suber si occupa di storiafascista. Della
sua carriera da documentarista si ricordano‘1938: Quando scoprimmo di non
essere più italiani’, che racconta la storia delle leggi razziali e della
deportazione degli ebrei italiani, del 2018 e ‘Meditate che questo è stato’,
storia dell’amicizia dei superstiti ad Auschwitz Sami Modiano e Piero
Terracina, del 2014.
‘Mussolini ha fatto anche cose buone’ nasce dal
best-seller di Francesco Filippi edito da Bollati Boringhieri. Negli ultimi
anni l’autore ha esplorato la visione che la popolazione italiana ha del
fascismo. Secondo Filippi infatti “l’Italia ha un problema con la propria
memoria storica”. Un esempio è la circolazione delle fake news sui
social,che non permettono piùai giovani di distinguere il vero dal falso. Per
questo, “è necessario che qualcuno metta dei punti precisi su ciò che è stato e
non è stato il fascismo. Il rischio di confondersi è dietro l’angolo e il
fascismo di ritorno è un fenomeno esistente”.
In questo scenario preoccupante si innestano i due testi di
Filippi: ‘Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a
circolare sul fascismo’del 2019 e ‘Ma perché siamo ancora fascisti? Un conto
rimasto aperto’ del 2020. “Molte delle bufale sul fascismo nacquero dal
fascismo stesso, altre si imposero nei momenti in cui a un presente negativo si
cercava, disperatamente, di contrapporre un passato benigno. Come oggi”. Le
parole,estrapolate dalla prefazione al testo di Francesco Filippi, mostrano la
necessità di un dibattito che non può più essere taciuto.
La storia si divide in due linee narrative. Quella prettamente
storica, in cui celebri studiosi e storici, come Alessandro Barbero, Claudio
Siniscalchi, Giordano Bruno Guerri, Roberto Chiarini, Guido Melis, raccontano
il periodo fascista, svelando le macchinazioni della macchina propagandista, e
quella dedicata ai protagonisti, testimoni diretti e indiretti, che riportano
la loro personale esperienza, dando una chiave di lettura nuova ai celebri
eventi del ventennio fascista.
Il documentario andrà in onda in esclusiva su Sky Documentaries
giovedì 27 ottobre 2022 alle ore 21.15, in streaming
solo su Now e disponibile on demand.