Quello che intercorre fra la sinistra italiana e gli ebrei è un rapporto longevo e mutato nel tempo. Pensatori, intellettuali, membri di partito: la presenza ebraica a sinistra è stata determinante nel corso culturale della storia.
Di questo, e molto altro ancora, tratta il libro “La sinistra italiana e gli ebrei – Socialismo, sionismo e antisemitismo dal 1892 al 1992”, scritto da Alessandra Tarquini. Presentato presso la Casa della Memoria, il testo è stato introdotto alla presenza di relatori come l’onorevole Piero Fassino, presidente Commissione Esteri della Camera dei Deputati, e Roberto Della Rocca, membro della Direzione del Partito Meretz in Israele.
“Quello che intercorre fra questi due elementi è un rapporto bivalente, che si incontra sul terreno valoriale, ad esempio nella lotta al fascismo, ma che al contempo è percorso dalle pulsioni che nella società del tempo sono penetrate anche nella sinistra” ha spiegato Fassino.
Sebbene duraturi, anche i rapporti fra la sinistra e gli ebrei hanno visto il loro declino. Soprattutto con la nascita dello Stato d’Israele, che portò i partiti di sinistra ad una deriva filopalestinese. Una scelta che provocò non solo un crescendo di antisionismo, ma anche di antisemitismo verso le Comunità ebraiche italiane. Queste non venivano più considerate parte integrante dello Stato italiano – come accaduto con la destra durante il fascismo – bensì diretta appendice politica di Israele.
Questo falso malinteso portò a conseguenze disastrose, con continui attacchi ed intimidazioni antisemite, culminate il 9 ottobre 1982 con l’attentato di matrice palestinese alla Sinagoga di Roma. “Una ferita ancora aperta” l’ha definita l’incaricato d’affari dell’Ambasciata d’Israele in Italia Alon Simhayoff, che durante la presentazione ha ricordato quel tragico evento che portò alla morte del piccolo Stefano Gaj Taché. Per colpire Israele, vennero colpiti gli ebrei. Una conseguenzialità che rende chiara l’inscindibilità tra antisionismo ed antisemitismo, ma su cui la sinistra ancora oggi è troppo titubante.
“Esiste una profonda connessione fra Israele e la sinistra europea ed italiana – ha riferito Alon Simhayoff, che ha poi espresso il proprio dissenso verso il forte antisionismo dei radicali di sinistra – Durante la campagna elettorale, alcuni membri del PD hanno fatto dichiarazioni antisemite e antisioniste. Come Ambasciata abbiamo deciso di non replicare pubblicamente durante la corsa elettorale, ma ora possiamo dire che queste parole siano inaccettabili. Chiunque abbia a cuore i valori di giustizia e libertà, e conosce la storia del popolo ebraico, deve opporsi a tutto ciò.”