Giovedì sera si svolgerà al Teddy Stadium di Gerusalemme la cerimonia di apertura dei Giochi della 21° Maccabiah alla presenza delle più alte cariche dello Stato d’Israele e di prestigiosi ospiti stranieri. Oltre 80 paesi di cui 31 europei, 10.000 atleti, di cui 1.600 europei, ne fanno la terza manifestazione sportiva al mondo per grandezza. Il Maccabi Italia sfilerà con una delegazione di giovanissimi composta, tra gli altri, dalla squadra di calcio under 18 e di basket under 16.
Shalom ha intervistato Rabbi Carlos Tapiero Vice Direttore Generale del Maccabi World Union e responsabile dei programmi educativi e culturali della Maccabiah.
A 151 anni dalla nascita del Maccabi può ricordare alcuni eventi salienti?
Al secondo congresso mondiale sionista del 1921 è stato fondato il Maccabi, poco dopo a Costantinopoli è nato il primo circolo sportivo in risposta ai club locali che non permettevano agli ebrei di iscriversi. Alla prima Maccabiade nel 1929 hanno partecipato 390 atleti in rappresentanza di 18 paesi: le gare di atletica si svolsero sulla spiaggia di Jaffa, quelle di nuoto al porto di Haifa. La seconda Maccabiade del 1935 permise l’immigrazione in Palestina di molti partecipanti. Quest’anno vedremo sfilare i giovani atleti dell’Ucraina martoriata dall’invasione russa, il nostro movimento si sta impegnando moltissimo per salvare e accogliere nei paesi confinanti e in Israele chiunque abbia necessità. Il viaggio della torcia, accesa sei mesi fa alla tomba dei Maccabei a Modi’in, si concluderà nella nostra capitale unica e indivisibile con una straordinaria serata inaugurale; particolarmente significativo sarà il ricordo, a cinquant’anni di distanza, degli 11 membri della squadra olimpica d’Israele uccisi da Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco 1972.
Quali sono i valori della Maccabiah?
La trasmissione di un’identità ebraica forte e consapevole passa anche dallo sport, dalla sua capacità di coinvolgere ed emozionare, Ogni nostro evento locale, nazionale o internazionale si pone l’obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza dei partecipanti, soprattutto dei giovani.
Come si svolgerà il programma educativo?
Lo Shabbat durante i giochi è indimenticabile, a ogni atleta viene donato un Siddur con preghiere, canti e derashot, avremo rabbini carismatici e coinvolgenti in tutti gli alberghi in cui saranno ospitati gli atleti per permettere a tutti i partecipanti di vivere appieno la meravigliosa atmosfera dello Shabbat in Erez Israel.
Al Kotel celebreremo il bar e bat mizvà, un momento di fondamentale importanza per la vita di ogni ebreo. Il programma è pensato per lasciare una traccia indelebile nei ragazzi e nelle ragazze ma anche in tante persone adulte che, per i casi della vita, non hanno avuto la possibilità entrare nel mondo delle mizvot.
Agli atleti offriremo la possibilità di scoprire Israele, da nord a sud, con gite nei giorni di pausa dalle competizioni. Proporremo itinerari innovativi e immersivi sulle orme dei pionieri e dei padri fondatori dello Stato, saliremo a Masada per vedere sorgere il sole, ricorderemo a Yad Vashem i 6 milioni di nostri fratelli uccisi dalla Shoah, percorreremo i tunnel della cittadella del re Davide. Ogni partecipante dovrà rientrare a casa con Israele nel cuore e con il desiderio di fare l’aliyà, di tornare per sempre a casa.
Il suo sogno nel cassetto?
Formare i nostri leader del futuro, permettere loro di essere sempre fieri e orgogliosi di appartenere al nostro popolo. Maccabi chai, Am Israel chai, il Maccabi è vivo, il popolo d’Israele è vivo.