Una fotografia in mano e niente più. È così che si apre la storia di un giovane studente ebreo americano, in viaggio verso l’Ucraina alla ricerca di una donna misteriosa, colei che forse ha salvato suo nonno dal nazismo. Così comincia una strampalata avventura assieme ad un coetaneo, Alex, dell’agenzia «Viaggi Tradizione», e assieme al suo emblematico nonno. Un cane puzzolente, una macchina volante e una fotografia condurranno Jonathan – ebbene sì, proprio l’autore stesso- all’interno di una storia esilarante ma al contempo profonda.
“Ogni cosa è illuminata” è una narrazione brillante che unisce la grande storia alle vicende personali, in grado di ripercorrere l’ebraismo ucraino scientificamente: dagli shtetl ucraini del Settecento fino alla distruzione avvenuta ad opera dei nazisti. Un viaggio di formazione straordinario, che emoziona il lettore tenendolo sospeso tra la memoria del passato e l’accettazione del presente. Foer costruisce l’equilibrio perfetto, generando una storia delicata, reale, ma che non rinuncia all’ironia. È la narrazione dei luoghi che crea la magia di questa storia, che illumina il lettore dall’inizio alla fine.